Washington (Usa), 6 nov. (LaPresse) – Il tasso di disoccupazione negli Stati Uniti è sceso a ottobre al 5% dal 5,1% di settembre, con l’economia a stelle e strisce che ha generato 271 mila nuovi posti non agricoli. Lo riferisce il dipartimento del Lavoro. I nuovi impieghi sono nettamente superiori alle 185 mila unità previste dagli analisti. Il balzo dei posti di lavoro è il maggiore dal dicembre del 2014, mentre gli analisti si attendevano un livello di disoccupazione stabile rispetto a settembre. Il tasso di ottobre, inoltre, è ai minimi dall’aprile del 2008. Il governo Usa ha anche rivisto al rialzo nuovi impieghi di settembre di 12 mila unità. Secondo molti economisti un aumento di payrolls sopra le 150 mila unità in ottobre e novembre dovrebbe essere sufficiente a convicere la presidente della Fed, Janet Yellen, a procedere a un rialzo dei tassi nel vertice del braccio monetario di dicembre.

Buone notizie anche sul fronte dei salari dei lavoratori statunitensi, cresciuti del 2,5% su anno, l’incremento maggiore dal luglio del 2009, che fa pensare a un’inflazione in avvicinamento verso il target del 2% annuo indicato dalla Banca centrale statunitense. Un ritocco al rialzo dei tassi non si verifica dal 2006. Dato negativo, invece, il livello della partecipazione della forza lavoro, ovvero della quota di americani che lavorano o sono in cerca di occupazione, caduto ai minimi in 38 anni, ovvero al 62,4%. L’aumento dell’occupazione di ottobre è stato molto robusto, nonostante l’andamento piatto della manifattura e i soli 4 mila posti aggiunti dal comparto minerario.

Fonte Reuters – Traduzione LaPresse

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