Roma, 6 nov. (LaPresse) – “Nella giornata di domani i lavoratori del commercio che operano presso aziende associate a Federdistribuzione sciopereranno per il rinnovo del contratto scaduto da due anni, mentre un’altra giornata di astensione è già programmata per il mese di dicembre. Senza entrare nel merito della vertenza non possiamo non esprimere preoccupazione e auspicare lo sblocco positivo di una controversia lunga e difficile”. Lo hanno detto Davide Baruffi e Antonio Boccuzzi, deputati del Pd e componenti della commissione Lavoro.
“Il settore del commercio – proseguono i deputati dem – ha pagato un prezzo importante alla crisi e ora che, dopo tanto tempo, emergono i primi dati positivi sui consumi, risulta ancora più importante arrivare ad un accordo che contemperi i diritti dei lavoratori con le necessità di riorganizzazione e recupero di produttività delle aziende. Per parte nostra ci siamo spesi affinché alcune iniziative legislative e fiscali premiassero l’occupazione e contratti di lavoro stabile. La riconferma degli sgravi contributivi per le aziende che assumono in modo stabile anche nella legge di stabilità 2016 va in questa direzione. Non è mancata anche un’attenzione specifica agli ammortizzatori sociali o alla migliore definizione di norme che consentano di superare l’area della parasubordinazione a tutto vantaggio dei contratti a tempo indeterminato (ora meno onerosi) o determinato (ora meno vincolati). Ma soprattutto, parlando di commercio, la riduzione delle imposte, nuove misure di contrasto alla povertà, la rivalutazione e l’estensione della no tax area per le pensioni sono tutte misure che possono sostenere i redditi medi e bassi e quindi favorire quella ripresa dei consumi che sola può ridare respiro all’intero settore”.
“Per questa ragione – spiegano i deputati Baruffi e Boccuzzi – riteniamo che, pur nel quadro fortemente indebolito dalla crisi, si debba aprire una nuova e positiva stagione contrattuale, anche nel commercio. Ci preme richiamare l’attenzione anche sulla disciplina degli orari del commercio. La totale deregulation introdotta dal governo Monti non ci ha mai convinto e non ha certamente sortito gli effetti sperati. Pensare viceversa di tornare ora al regime precedente sarebbe irrealistico. Noi crediamo invece che occorra una disciplina nuova, moderna e flessibile ma in grado di contemperare i diversi diritti e interessi in campo. La proposta di legge approvata alla Camera e ora all’esame del Senato va in questa direzione”.
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata