Roma, 3 nov. (LaPresse) – Nella legge di Stabilità del Governo rimangono dei punti irrisolti: l’esecutivo compie una “scelta di politica economica” che “lascia sullo sfondo nodi irrisolti (clausole, contratti pubblici, pensioni) e questioni importanti” quali “un definitivo riassetto del finanziamento delle autonomia territoriali”. Così ha sottolineato il presidente della Corte dei Conti Raffaele Squitieri nel corso delle audizioni preliminari all’esame dei documenti di bilancio per il 2016-2018 davanti alle commissioni congiunte Bilancio di Camera e Senato.
RIPRESA. “Nella valutazione del disegno di legge di Stabilità non si può prescindere dal quadro di incertezza che caratterizza l’economia internazionale. Esso è destinato a riverberarsi su un’economia italiana la cui ripresa, dopo una così lunga fase recessiva, è ora basata su dati incoraggianti ma non univoci” ha detto Raffaele Squitieri.” Il rallentamento dell’area dei Paesi emergenti “costituisce infatti – aggiunge – un rischio evidente per il consolidamento della ripresa in corso”.
FISCO. “Una politica fiscale più accomodante come quello oggetto della manovra mira a bilanciare un possibile indebolimento della domanda estera con un maggiore contributo di consumi e investimenti” ha sottolineato Squitieri. “Appare pertanto condivisibile – aggiunge – la preoccupazione del Governo di non incidere in senso negativo sulle prospettive del paese, muovendo in direzione di un’ulteriore revisione di strategia di fiscal policy e degli obiettivi di convergenza verso l’equilibrio strutturale di bilancio.
IMMOBILI. Nella legge di Stabilità “la tassazione che riguarda gli immobili risulta ancora senza una fisionomia definita e richiede una particolare attenzione” ha aggiunto Squitieri
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