Washington (Usa), 6 ott. (LaPresse) – Il Fondo monetario internazionale ha rivisto al ribasso la crescita del Pil globale al +3,1% nel 2015 e al +3,6% nel 2016, dopo il +3,4% fatto registrare lo scorso anno. È quanto emerge dal World Economic Outlook. Rispetto a luglio il taglio applicato dal Fmi è di 0,2 punti percentuali per ciascuno dei prossimi due anni. La crescita globale, spiega il Fondo, è “moderata e irregolare”, in particolare per “la ripresa rispresa nelle economie avanzate ” e “il rallentamento nei mercati emergenti”, in particolare la Cina. Secondo gli economisti pesano inoltre sugli esportatori i bassi prezzi delle materie prime, in particolare il petrolio.

Il Fondo monetario vede la crescita delle economie avanzate a +2,0% nel 2015 e a +2,2% nel 2016, con una revisione al ribasso rispettiva di 0,1 e 0,2 punti percentuali. Gli Stati Uniti vanno a un ritmo più sostenuto, con un +2,6% e un +2,8% nel biennio. Tra gli altri Paesi del G7, il Giappone vede le proprie stime sul Pil decurtate al +0,6% e al +1,0% nel 2015 e nel 2016, con una revisione al ribasso di due decimi di punto per ciascun lustro.

Nuovo taglio per le prospettive di crescita dei Paesi emergenti, che complessivamente, secondo gli economisti di Washington, cresceranno del 4,0% quest’anno e del 4,5% il prossimo, con un ridimensionamento delle prospettive di 0,2 punti percentuali sia per il 2015 sia per il 2016. Soffrono la Russia, che nei prossimi due anni dovrebbe vedere il Pil contrarsi del 3,8% (-0,4 punti sulle stime di luglio) e dello 0,6% (-0,8 p.p.), e il Brasile, che dovrebbe registrare una flessione dell’economia del 3% (-1,5 p.p.) e dell’1% (-1,7 p.p.). Invariate le stima sulla Cina, vista al +6,8% nel 2015 e al +6,3% nel 2016, contro il +7,3% registrato nel 2014.

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