Francoforte (Germania), 3 set. (LaPresse) – “Le informazioni disponibili indicano che la ripresa continua, anche se un po’ più debole rispetto alle previsioni e un aumento più lento dei tassi di inflazione rispetto alle precedenti aspettative”. Lo ha detto il presidente della Bce, Mario Draghi, in conferenza stampa a Francoforte.

Draghi ha spiegato: “Più di recente, rischi al ribasso rinnovati sono emersi per le prospettive di crescita e inflazione. Tuttavia, a causa delle forti oscillazioni dei mercati finanziari e delle materie prime”, la Bce “ha giudicato prematuro concludere se questi sviluppi potrebbero avere un impatto duraturo sulle prospettive dei prezzi e sulla realizzazione di un percorso sostenibile di inflazione verso il nostro obiettivo di medio termine”. Il presidente della Bce ha precisato che i rischi potrebbero avere un carattere “transitorio”.


La Bce ha rivisto al ribasso le stime sul Pil dell’eurozona, al +1,4% e al 1,7% rispettivi per il 2015 e il 2016. In precedenza gli esperti della Banca centrale stimavano un Pil al +1,5% quest’anno e al +1,9% il prossimo. Secondo Draghi pesano soprattutto “il calo della domanda esterna a causa di una crescita più debole dei mercati emergenti”. Per il 2017 la Bce stima un Pil in lieve accelerazione al +1,8%.

La Bce ha tagliato le previsioni sull’inflazione nel 2015, allo 0,1% dallo 0,3%, nel 2016, all’1,1% dall’1,5%, e nel 2017, all’1,7% dall’1,8%. Lo ha annunciato il presidente della Bce, Mario Draghi. “Le prospettive per l’inflazione sono state riviste al ribasso, in gran parte a causa dei prezzi del petrolio più bassi”, ha spiegato Draghi, aggiungendo che ulteriori “rischi al ribasso” potrebbero arrivare dai “recenti sviluppi” su greggio e cambi.

“Serve una “rapida ed efficace attuazione delle riforme” per rendere l’eurozona “più resistente agli shock globali”, ha aggiunto Draghi. “Le politiche di bilancio dovrebbero sostenere la ripresa economica, pur rimanendo nel rispetto del Patto di stabilità e crescita”.

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