Milano, 7 ago. (LaPresse) – Telecom Italia ha chiuso il primo semestre del 2015 con un utile netto consolidato in calo a 29 milioni di euro. Nei primi sei mesi dello scorso anno il risultato netto era stato di 543 milioni di euro. Il dato, spiega una nota, si sarebbe attestato a oltre 650 milioni, senza oneri non ricorrenti, tra cui quelli connessi al buy back di obbligazioni, e alle dinamiche di valutazione del mandatory convertible bond.
I ricavi nel primo semestre 2015 ammontano a 10.097 milioni di euro, in calo del 4,3% rispetto ai 10.551 milioni di euro dei primi sei mesi 2014 (-454 milioni di euro). In termini di variazione organica, calcolata escludendo l’effetto della variazione dei tassi di cambio e del perimetro di consolidamento, i ricavi consolidati sono in riduzione del 3,3% (-347 milioni di euro).
Sull’utile di Telecom Italia nei primi sei mesi del 2015 pesano accantonamenti per 399 milioni di euro. Nel comunicato con i risultati il gruppo spiega che gli oneri sono legati a processi di riorganizzazione aziendale, a contenziosi e sanzioni di carattere regolatorio e a vertenze con ex personale dipendente e passività con clienti e fornitori.
Patuano: Marcato miglioramento nel mercato domestico. Telecom Italia segna nei primi sei mesi di esercizio un “marcato miglioramento delle performance del mercato domestico”. Lo afferma l’a.d. Telecom Italia, Marco Patuano, nella nota con i conti semestrali. “I ricavi del secondo trimestre sono cresciuti di 113 milioni di euro rispetto al primo quarter 2015, con performance positive sia nel mobile sia nel fisso”, aggiunge Patuano.
L’a.d. Telecom sottolinea inoltre che in Italia “ci confermiamo il primo operatore mobile e i nostri accordi con player tv nazionali e internazionali stanno spingendo la domanda di connessione ultrabroadband“. “La banda ultralarga fissa – prosegue Patuano – mostra con evidenza i benefici degli accordi che stiamo siglando con i content provider, con un incremento della domanda di connessione. Anche i margini industriali hanno proseguito nel percorso di miglioramento, mentre il dato assoluto sconta fattori non ricorrenti e accantonamenti tecnici legati a vicende regolatorie e legali ancora aperte per le quali confidiamo di raggiungere soluzioni positive”. L’amministratore delegato sottolinea quindi che “il risultato Ebitda domestico underlying, escludendo l’impatto sia degli oneri non ricorrenti che di altri elementi eccezionali, evidenzia un trend di miglioramento sequenziale, con una flessione nel secondo trimestre 2015 del 2,7% su base annua, in recupero rispetto a quella registrata nei primi tre mesi dell’anno (- 4.8%)”.
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