Di Alessandra Lemme

Roma, 4 ago. (LaPresse) – Una “paralisi” lunga vent’anni. Non usa mezzi termini il ministro dei Trasporti Graziano Delrio per descrivere la storia dello sviluppo aeroportuale a Roma. Chiamato in Senato a riferire sull’incendio, il black out, le centinaia di voli cancellati la scorsa settimana sullo scalo di Fiumicino, Delrio sottolinea ciò che vorrebbe, “sicurezza ed efficienza”, e lo contrappone alla realtà di un aeroporto che definisce “fragile” dal punto di vista organizzativo e “debole” sul fronte strutturale.
Il problema vero del hub, più ancora dei tanti incidenti, è la risposta lenta e male organizzata che a questi viene data. Non a caso Delrio conferma che “la criticità più evidente è emersa al termine dell’emergenza incendio”: poche e spesso sbagliate informazioni arrivate ai passeggeri in attesa; lenta, o nel caso della compagnia Vueling quasi ferma, procedura di riorganizzazione delle partenze; ed ennesima giornata di caos nel settore bagagli.

Ci vogliono più investimenti e una miglior organizzazione, sottolinea Delrio che annuncia un piano da 300 milioni nel 2015 cui se ne aggiungeranno 454 nel 2016 per migliorare e ampliare l’aeroporto. Il ministro coordinerà tutti gli enti e i soggetti che lavorano nello scalo con l’obiettivo di una gestione più ordinata di arrivi e partenze, soprattutto durante le situazioni critiche; e a breve sarà convocato un tavolo di lavoro con Regione, Città metropolitana di Roma e Comune di Fiumicino. Inoltre entro l’anno si concluderà la gara europea per l’appalto della gestione bagagli.

Il Governo cerca così di rassicurare anche i passeggeri, che lo scorso fine settimana sono stati oltre 150mila al giorno solo su Fiumicino. Anche per questo il presidente Enac, Vito Riggio, dopo l’incontro con Delrio in mattinata, dichiara che Vueling verrà multata per i disservizi seguiti all’incendio, e aggiunge: “Tutto il sistema aeroporto si basa sui passeggeri, che pagano e hanno diritto di essere trattati convenientemente, quando qualcuno se lo scorda bisogna sanzionarlo in modo severo”.

Alla società Aeroporti di Roma, che gestisce il Leonardo Da Vinci, il titolare dei Trasporti chiede più impegno, anche economico, “per garantire assistenza e sicurezza”. E sul lavoro di Adr si inserisce un’altra polemica, con il sindaco di Fiumicino Esterino Montino, del Partito democratico, che attacca la società imputandole di aver pensato in anni recenti molto a “fare cassa” e poco all’efficienza dello scalo. Aeroporti di Roma si difende con un comunicato nel quale dichiara: “il sindaco di sbaglia, stiamo investendo”, ma da tutt’altra parte politica il senatore Altero Matteoli di Forza Italia ricorda che anche nel 2008, all’epoca in cui era lui il ministro dei Trasporti, “non si è stati capaci a obbligare i privati a spendere quanto dovevano sullo scalo”.

Stasera i vertici Adr saranno ricevuti in Commissione trasporti, alla Camera, con il presidente Michele Meta, del Pd, che già annuncia: “Certo che glielo dirò che devono fare di più! E anzi devono recuperare il pregresso degli investimenti non fatti, e aggiungo che visto che c’è stato un adeguamento tariffario due anni fa, anche quelle risorse devono servire a efficientare”.

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