Roma, 31 lug. (LaPresse) – “Il dato sull’occupazione mensile di giugno (22.297 mila unità) segnala una diminuzione di 22 mila unità su base mensile e, al contempo, fa registrare comunque un incremento del numero degli occupati, 33mila in più rispetto alla fine dello scorso trimestre (erano 22.261 mila gli occupati a marzo 2015). Di conseguenza, il tasso di occupazione rimane sostanzialmente invariato”. Così il ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Giuliano Poletti, commenta i dati rilasciati dall’Istat. “Inoltre – aggiunge il ministro – il calo degli inattivi è un segno della crescente fiducia dei cittadini sull’incremento delle opportunità nel mercato del lavoro”.
Per Poletti “i numeri di giugno confermano che siamo di fronte a dati soggetti a quella fluttuazione che caratterizza una fase in cui la ripresa economica comincia a manifestarsi”. Il ministro sottolinea: “Pur a fronte di tale sostanziale stabilità registrata dal dato Istat, è evidente un processo di cambiamento nella qualità e nella composizione dell’occupazione. Il dato consolidato del primo semestre 2015 fa infatti registrare un incremento di 250 mila attivazioni di contratti a tempo indeterminato, passate dalle 696 mila del 2014 alle 947 mila del 2015 (+36 %), a fronte di un limitato incremento delle cessazioni che passano da 633 a 664 mila (4,9%). Rispetto all’anno trascorso, la quota dei contratti a tempo indeterminato sul totale delle attivazioni cresce così dal 16,1 % al 21,9 %. Infine, si registra un robusto incremento delle trasformazioni dei contratti a termine in contratti a tempo indeterminato, che nel periodo gennaio-giugno passano dalle 129 mila del 2014 alle 183 del 2015 (+41,8 %)”.
Ci sono diversi segnali di un cambiamento economico, aggiunge ancora Poletti. “Da inizio anno – spiega -è aumentata di 2 punti percentuali la produzione industriale e la fiducia delle imprese è tornata da maggio a livelli pre-crisi. Cala, al contempo, il ricorso alla cassa integrazione guadagni, che passa da 475 milioni di autorizzate nel primo semestre del 2014 a 365 milioni di ore autorizzate nello stesso periodo del 2015, con una riduzione del 30,3% su base annua”. Due elementi positivi, sostiene il ministro: “Maggiori investimenti in macchine e attrezzature ed il riassorbimento dei lavoratori in cassa integrazione, sono le premesse per un aumento stabile dell’occupazione, che rimane l’obiettivo primario del governo”.
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata