Shanghai (Cina), 27 lug. (LaPresse/Reuters) – Il crollo degli indici di Borsa cinesi, un tonfo che non si vedeva dal 2007, ha spezzato il periodo di calma relativa delle ultime tre settimane dopo lo scoppio della bolla azionaria. “La lezione da trarre dalla bolla azionaria in Cina è che, una volta che la fiducia si è inacidita, interventi politici per puntellare i prezzi hanno solo un effetto di breve durata”, spiegano gli analisti di Capital Economics in una nota. Questa mattina Shenzhen e Sanghai hanno chiuso con crolli rispettivi dell’8,6% e dell’8,5%. Oltre 1.500 titoli quotati sulle due piazze hanno perso oltre il 10%.
A inizio mese la China Securities Financial Corporation aveva preso in prestito soldi dalle banche da investire in titoli, in modo da sostenere le Borse cinesi. La misura aveva permesso ai listini di risalire la china di circa il 20%. Secondo alcuni analisti la Csfc avrebbe restituito in anticipo alcuni di questi prestiti. “Dopo due settimane di rimbalzo costante, sia gli investitori stranieri sia le istituzioni nazionali stanno gradualmente prendendo profitti, aumentando la pressione di vendita”, ha detto Yu Jun, strategist di Bosera Asset Management. “Inoltre, la fiducia degli investitori non ha pienamente recuperato”, ha aggiunto.
Fonte Reuters – Traduzione LaPresse
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