Trieste, 21 lug. (LaPresse) – Il Consiglio di Amministrazione di Fincantieri S.p.A., riunito sotto la presidenza di Vincenzo Petrone, ha esaminato e approvato la Relazione finanziaria semestrale al 30 giugno 2015, redatta in conformità ai principi contabili internazionali.

I ricavi sono stati pari a oltre 2,2 miliardi di euro, in crescita rispetto agli 1,9 del 30 giugno 2014. Il portafoglio ordini è a 15,9 miliardi di euro e il carico di lavoro a 12 miliardi. Il primo semestre del 2015 ha registrato un livello di nuovi ordini pari a 4,2 miliardi di euro rispetto a 3,4 miliardi di euro del corrispondente periodo del 2014, con un book to bill ratio (nuovi ordini/ricavi) pari a 1,9 (1,7 al 30 giugno 2014). Negli ordini complessivi, il segmento Shipbuilding pesa per il 90% (69% al 30 giugno 2014), il segmento Offshore per il 3% (29% al 30 giugno 2014), il segmento Sistemi, Componenti e Servizi per l’8% (3% al 30 giugno 2014). Gli ordini acquisiti dalla Capogruppo Fincantieri S.p.A. sono stati l’88% del totale (59% al 30 giugno 2014). L’Ebitda è pari a 128 milioni di euro, rispetto a 142 milioni di euro al 30 giugno 2014.

A margine della riunione del Consiglio Giuseppe Bono, amministratore delegato di Fincantieri, ha commentato: “Nel primo semestre del 2015 abbiamo raggiunto risultati commerciali considerevoli. Il portafoglio ordini e il carico di lavoro del Gruppo hanno registrato infatti i massimi storici, attestandosi a 16 e 12 miliardi di euro che, contando su un soft backlog di 7,2 miliardi, permettono di raggiungere dei valori attesi pari rispettivamente a oltre 23 e 19 miliardi. Per sostenere un simile carico di lavoro abbiamo intrapreso un percorso di riorganizzazione dei siti italiani che non prevede licenziamenti e abbiamo potenziato le competenze del Gruppo inserendo oltre 380 nuove risorse negli ultimi 18 mesi, nel contempo adoperandoci nella ricostituzione dell’indotto, che è stato gravemente colpito dagli anni di crisi.

Anche i ricavi sono aumentati in maniera rilevante rispetto all’anno scorso, in gran parte grazie ai maggiori volumi di attività registrati nel business delle navi da crociera, con 11 unità in costruzione. Nonostante il segmento offshore risenta ancora della contrazione della profittabilità, principalmente a causa del perdurare della crisi del comparto Oil&Gas e del protrarsi delle problematiche relative alle attività in Brasile, il risultato di pertinenza del Gruppo è positivo e gli sforzi che stiamo compiendo permetteranno un significativo incremento dei volumi di produzione nei prossimi anni. Nel complesso, l’andamento della gestione del Gruppo riflette nel semestre le nostre aspettative, con una performance operativa caratterizzata da margini ridotti per le navi da crociera attualmente in produzione, dalla complessità produttiva legata al forte aumento dei volumi ed infine dal perdurare della crisi del comparto Oil&Gas”.

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