Roma, 20 lug. (LaPresse) – Il ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali, Maurizio Martina ha firmato il decreto di declaratoria dello stato di calamità per l’emergenza ‘Xylella’ (il ceppo che attacca gli ulivi pugliesi) nelle province di Lecce e Brindisi. Lo fa sapere, in una nota, il ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali.
Martina, con il commissario alla Salute e alla Sicurezza alimentare Vytenis Andriukaitis, ha visitato oggi alcuni uliveti della zona di Lecce, colpiti dal disseccamento e ha incontrato delegazioni di sindaci, agricoltori e ambientalisti del territorio.
“Siamo in Puglia – ha detto il ministro Martina – per ribadire che la tutela dell’olivicoltura salentina è una priorità italiana ed europea. In queste ore ho firmato il decreto per gli indennizzi agli agricoltori colpiti delle province di Lecce e Brindisi che, per la prima volta per un’emergenza fitosanitaria, consente l’attivazione del Fondo di solidarietà nazionale. Possiamo così ripartire gli 11 milioni destinati a sostenere il reddito delle imprese agricole”.
Abbiamo stabilito – ha aggiunto – ulteriori interventi di indennizzo che verranno effettuati attingendo ai 13 milioni di euro del budget del commissario della Protezione civile. Allo stesso tempo mettiamo in campo un potenziamento della ricerca con un programma europeo a guida italiana e uno nazionale con la creazione di un campo sperimentale in Salento per individuare soluzioni”.
“All’Europa – ha spiegato Martina – chiediamo un supporto ulteriore sulla ricerca e, soprattutto, di individuare altre risorse per gli indennizzi agli agricoltori. Nelle prossime giornate avremo un punto di avanzamento con il commissario all’Agricoltura Hogan per stabilire le modalità”.
“Il Piano Silletti – ha concluso il ministro Martina- sta dando frutti e dobbiamo proseguire nella sua attuazione con serietà proprio per salvaguardare l’olivicoltura e il vivaismo salentino. Ringrazio il Commissario Andriukaitis per essere stato qui a confronto con tanti soggetti del territorio e per voler risolvere un’emergenza europea con un lavoro di squadra che va riconosciuto”.
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