Roma, 20 lug. (LaPresse) – “Se venisse spento anche uno solo dei due altoforni in attività a Taranto non solo sarebbe antieconomico tenere aperto l’impianto ma anche organizzativamente non si riuscirebbe più ad alimentare il flusso della produzione”. Intervistata dal ‘Corriere della Sera’, così la ministra dello Sviluppo economico Federica Guidi commenta l’evoluzione della vicenda Ilva.
“In questi giorni l’azienda sta lavorando regolarmente”, aggiunge, precisando che “finora non è stato notificato alcun provvedimento che metta in discussione l’operatività degli altoforni”. Ora, continua la ministra, “alla magistratura chiediamo di fare il proprio lavoro avendo chiaro l’impatto delle decisioni che prende. E nel caso Fincantieri avrei preferito che si fossero tenuti presenti i danni che si potevano procurare con la chiusura del cantiere, solo a causa dell’interpretazione di una normativa europea non perfettamente recepita nel nostro ordinamento”.
Spegnere altri altoforni, conclude Guidi, condannerebbe l’Ilva alla chiusura: “Vorrebbe dire rinunciare a uno dei siti siderurgici più efficienti d’Europa e togliere lavoro a 14-15 mila persone nel Sud d’Italia. Non c’è nessun motivo visto che il risanamento è in corso così come c’è il massimo impegno per impedire incidenti sul lavoro, perché anche un solo ferito è troppo”.
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