Milano, 15 lug. (LaPresse) – È un invito formale ad aprire la ricerca genetica in agricoltura quello che domani Confagricoltura rivolgerà al Governo, da Expo 2015, durante il convegno ‘Geni italiani – Per una via nazionale alla ricerca e alla nuova genetica in agricoltura’.
L’appuntamento, previsto nell’auditorium di palazzo Italia alle 10.30, si configura come un confronto sul moderno miglioramento genetico. All’iniziativa parteciperanno Harald Von Witzke, (docente dell’università di Berlino), Michele Morgante (docente dell’ateneo di Udine e Roberto Defez (ricercatore dell’istituto di Bioscienze e di Biorisorse del Consiglio nazionale delle ricerche di Napoli).
Confagricoltura evidenzia che “ovunque, nel mondo, la ricerca e l’innovazione genetica in agricoltura sono viste come una soluzione alle sfide globali del pianeta piuttosto che come un problema. In Italia, invece, c’è la totale assenza di una politica a favore di una ricerca per l’innovazione e per la genetica in agricoltura. Non solo. Abbiamo eccellenze, ricercatori e accademie che sono ampiamente in grado di lavorare su questi temi, producendo innovazioni di cui la nostra agricoltura può beneficiare. Tecniche nuove, che mantengono praticamente intatta l’identità genetica ‘tipica’ della pianta e che sono quindi perfette per un’agricoltura basata sulla tipicità com’è la nostra e per assicurare il futuro dei marchi del Made in Italy agroalimentare in tutti i settori, come in quello ortofrutticolo e in quello viticolo”.
Secondo gli esponenti di Confagricoltura, quella della ricerca scientifica è la strada che deve essere intrapresa per fare chiarezza su temi che invece, purtroppo, vengono affrontati in modo ideologico e che portano a gravi episodi come quello dell’incendio doloso al mangimificio Veronesi, di pochi giorni fa, ai cui titolari Confagricoltura rinnova la propria solidarietà.
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