Bruxelles (Belgio), 14 lug. (LaPresse/Reuters) – La Grecia ha firmato un “accordo di resa” con i partner dell’eurozona in cambio di un terzo programma di salvataggio che mira a trasformarla in “vassallo” dell’Eurogruppo. Lo ha scritto l’ex ministro delle Finanze greco, Yanis Varoufakis, in un post pubblicato sul suo blog. Secondo Varoufakis l’accordo ha previsto la firma su “un documento che illustra le condizioni di resa della Grecia”, con cui Atene “accetta di diventare un vassallo dell’Eurogruppo”.

L’economista afferma che “i leader europei, con il modo in cui hanno trattato Alexis Tsipras e il nostro governo, hanno inferto un colpo decisivo contro il progetto europeo”. Per Varoufakis l’intesa di lunedì mattina “non ha nulla a che vedere con un programma di riforme che possa tirare fuori la Grecia dal fango”. “E’ una pura e semplice manifestazione di una politica di umiliazione”, dichiara ancora. “Gli europei, compresi quelli a cui non frega niente della Grecia, devono stare attenti”, avverte l’ex ministro.

Uno studio riservato del Fmi, ottenuto da Reuters, rivela che il debito greco ha bisogno di un ulteriore lungo riscadenzamento, di trasferimenti fiscali annuali espliciti o di “profondi e anticipati haircut”. Il drammatico peggioramento dei punti di sostenibilità del debito necessita di unariduzione del debito su una scala che avrebbe bisogno di andare ben oltre ciò che è stato considerato fino ad oggi” ed è stato prospettato per il programma Esm, scrive il Fmi, secondo cui non sarebbe sufficiente, dunque, un periodo di grazia sui pagamenti di 30 anni per i debiti europei o, da soli, gli 86 miliardi di euro promessi ad Atene in cambio di misure di austerità severe e riforme strutturali.

Portavoce di Syriza, il partito di Tsipras. A Bruxelles c’è stato un “colpo di Stato” e la cosa più importante è dare una risposta al colpo di Stato”, ha detto dal canto suo un portavoce di Syriza, il partito di Alexis Tsipras al governo in Grecia in coalizione con Greci indipendenti (Anel). Il riferimento è all’accordo per nuovi aiuti raggiunto ieri a Bruxelles a seguito di una maratona notturna all’Eurosummit.

Il varo delle riforme, che rischia di spaccare il partito del premier Alexis Tsipras, è dunque legato all’intesa anche con l’opposizione. Il ministro dell’Interno della Grecia, Nikos Voutsis, parlando con i giornalisti si è detto convinto che “il Parlamento greco approverà le riforme richieste per ottenere il nuovo pacchetto di aiuti nonostante il disaccordo di alcuni deputati di Syriza”.

Il leader del partito centrista To Potami. “Voteremo a favore di tutte le misure e riforme richieste dall’Europa e sosterremo Tsipras, ma non ci sarà mai un governo Syriza-To Potami“. Lo dice in un’intervista a ‘Il fatto quotidiano’ il leader del partito greco centrista To Potami, Stavros Theodorakis. “Il rimpasto – assicura – ci sarà sicuramente e Tsipras rimarrà al suo posto. Il posto per noi c’è ma rimarremo all’opposizione”. Theodorakis spiega di non aver paura del costo politico: “Ci siamo presi il rischio di sostenere Tsipras in un momento più difficile, quando si trattava di fare l’accordo del 20 febbraio”, ma di non poter partecipare al governo “perché Syriza non è un partito riformatore“. E aggiunge: “To Potami vuole fare le riforme ma Syriza non lo vuole veramente”.

Il partito Greci indipendenti (Anel) continuerà a sostenere la coalizione di governo greco a maggioranza Syriza “ma ci sono anche limiti” a questo sostegno “che sono marcati dal mandato del popolo greco, sia nelle elezioni di gennaio che nel referendum”. Così la portavoce di Greci indipendenti, Marina Chrysoveloni, parlando alla tv di Stato greca. Chrysoveloni ha inoltre escluso che il suo partito possa unirsi a un’eventuale nuova coalizione di governo con i due partiti di opposizione To Potami e Nuova democrazia.

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