Cuneo, 13 lug. (LaPresse) – “Il formaggio si fa con il latte! Firma entro luglio per dire no all’uso del latte in polvere“. Sono le parole con le quali Slow Food, su Change.org, ha lanciato una petizione contro la richiesta arrivata dalla Commissione europea affinchè l’Italia metta fine al divieto di utilizzo di latte in polvere, concentrato e ricostituito, per la fabbricazione del formaggio.
“I prodotti lattiero-caseari con il latte in polvere sono solo l’ultimo tentativo di livellare verso il basso la qualità dei cibi che portiamo sulle nostre tavole, a favore delle grandi aziende interessate più al profitto che non alla biodiversità – scrive in un comunicato l’associazione – Vogliamo davvero assistere all’ennesimo attacco diretto alle vere ricchezze dell’Italia, come il vino con il wine kit e il cioccolato senza burro di cacao? Ogni firma in più ci permetterà di allargare il fronte e far sentire all’Unione europea la voce degli italiani che difendono la loro agricoltura”.
Nella nota si sottolinea il sostegno alla legge italiana 138 dell’11 aprile 1974, “che vieta l’uso di latte in polvere, latte concentrato e latte ricostituito per fare yogurt, caciotte, robiole e mozzarelle”. Slow food prosegue: “Questa norma, che fino a oggi ha permesso all’Italia di tutelare la sua biodiversità casearia, secondo Bruxelles dovrebbe essere abrogata in quanto rappresenterebbe una restrizione alla libera circolazione delle merci“.
L’intento della petizione, aggiunge l’associazione, “è mobilitare l’opinione pubblica italiana, consumatori e pastori, contadini e casari, artigiani e chef, sull’ultimo attacco della burocrazia europea alla produzione agroalimentare di qualità del nostro Paese”.
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