di Giuseppe G. Colombo

Roma, 18 giu. (LaPresse) – La concorrenza come antidoto al “pervasivo cancro dell’economia”: la corruzione. E’ il presidente dell’Antitrust, Giovanni Pitruzzella, a sottolineare il ruolo chiave del “funzionamento concorrenziale del mercato” nell’economia italiana durante il suo intervento alla presentazione delle relazione annuale dell’Authority a Montecitorio: “La concorrenza rappresenta uno degli strumenti più efficaci per ostacolare il diffondersi” dei fenomeni corruttivi”, ha affermato Pitruzzella. Se il rating di legalità si è rilevato un mezzo efficace (le domande di attribuzione sono passate dalle 142 del 2013 a 407 lo scorso anno), passi in avanti vanno ancora fatti, secondo l’Antitrust, sul fronte del conflitto d’interessi: “La fase patologica dei divieti post-carica è stata pressoché eliminata grazie all’intensa attività consultiva scolta a partire dal 2011”, ha sottolineato Pitruzzella, aggiungendo che però “a livello normativo vanno tuttavia ancora attuati gli interventi di riforma necessari a rafforzare le misure a carattere preventivo e i poteri di enforcement dell’Autorità, proseguendo l’iter del disegno di legge in discussione in Parlamento”.

In tal senso, ha spiegato il presidente dell’Authority, “appare indispensabile soprattutto una riformulazione della nozione di conflitto di interessi che dia rilevanza, sulla scorta delle soluzioni accolte a livello internazionale, alla situazione di ‘pericolo”. Nell’analisi di Pitruzzella anche un focus sulla banda larga: per l’Antriust occorre “favorire il rapido sviluppo di una rete ultrabroadband, senza la quale i nuovi servizi digitali non avranno l’infrastruttura necessaria per svilupparsi”. L’Authority ha avvertito sulla necessità di evitare rendite di posizione: “Va però segnalato – ha evidenziato Pitruzzella – che il controllo da parte di un operatore verticalmente integrato dell’infrastruttura di rete fissa, utilizzata per l’accesso a Internet, in assenza di competizione infrastrutturale, può diventare una rendita se non sussistono garanzie idonee ad assicurare che il titolare dell’infrastruttura consenta l’accesso alla rete, a condizioni non discriminatorie, agli altri operatori”.

Non è mancato un sostegno dell’Antitrust alle riforme mese in campo dal governo Renzi: “L’apertura alla concorrenza si colloca nell’ambito di un cambiamento del quadro giuridico che finalmente sta creando un ambiente favorevole all’iniziativa economica e che rimuove alcune delle principali cause del deficit di competitività”, ha sottolineato Pitruzzella, che ha citato, tra gli altri, il Jobs act, la legge delega per la riforma della pubblica amministrazione, la nuova disciplina della giustizia civile e “l’imminente” delega fiscale.

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