Milano, 23 mag. (LaPresse) – “Non possiamo abbassare la guardia. Nel lungo periodo l’Unione economica e monetaria potrà funzionare veramente soltanto se sapremo ovviare alle lacune istituzionali e regolamentari ancora presenti”. Così Mario Draghi, presidente della Bce, intervenendo al convegno ‘Verso i 60 anni dai Trattati di Roma: stato e prospettive dell’Unione Europea’ organizzato alla Luiss di Roma per celebrare il ventennale della sua fondazione, la Rivista ‘Il Diritto dell’Unione europea’. “Nel 2012, i presidenti del Consiglio europeo, della Commissione dell’Eurogruppo e della Banca centrale europea hanno pubblicato tre rapporti che illustravano gli interventi a nostro giudizio necessari per il completamento dell’Unione economica e monetaria – rimarca Draghi – alcune delle misure proposte sono state già realizzate, soprattutto quelle relative all’Unione bancaria. Molte altre restano però inattuate”.
“L’attuale situazione dell’area dell’euro ci mostra che il ritardo nella realizzazione dell’unione monetaria può essere pericoloso – spiega ancora il presidnete della Bce -. Permangono forti divergenze interne in termini di disoccupazione, crescita e produttività. Diversi paesi devono ancora ricondurre le proprie politiche di bilancio su un percorso coerente con la sostenibilità di lungo periodo”. “A ciò si risponde prima di tutto con un’attuazione più cogente delle regole esistenti, accompagnata, ove necessario e praticabile, da una maggiore trasparenza e da una minore complessità” spiega Draghi. “Ricordiamo che la responsabilità di questa evoluzione, con le politiche economiche che ne seguono sia sul fronte del risanamento di bilancio sia per ciò che concerne le riforme strutturali, ricade prima di tutto sugli Stati membri, sul Consiglio e sulla Commissione europea – rimarca Draghi – alcune delle misure proposte sono state già realizzate, soprattutto quelle relative all’Unione bancaria. Molte altre restano però inattuate”.
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