Sintra (Portogallo), 22 mag. (LaPresse) – Il fatto che “ogni economia nazionale sia sufficientemente flessibile dovrebbe essere accettato come parte del nostro Dna comune”. Lo ha detto il presidente della Bce, Mario Draghi, intervenendo a Sintra, in Portogallo, al forum organizzato dall’Eurotower. Per Draghi “un’economia che rimbalza velocemente dopo uno shock è un’economia che cresce di più nel tempo” e “le stesse riforme strutturali aumentano spesso sia la flessibilità a breve termine sia la crescita a lungo termine”. La crescita “è in ripresa e le aspettative di inflazione hanno recuperato dalla loro depressione”, ha evidenziato il numero uno della Bce, ma queste condizioni non determinano da sole la fine delle nostre “sfide” perché “una ripresa ciclica non risolve da sola tutti i problemi dell’Europa”. Tuttavia, ha sottolineato Draghi, “le prospettive economiche per l’area dell’euro sono oggi più brillanti di quanto lo siano state per sette lunghi anni”. Il presidente della Bce ha sottolineato che la politica monetaria “sta funzionando”, ma ha pure evidenziato i “progressi” fatti nelle riforme strutturali dai Paesi dell’eurozona.
“CON CONTRATTAZIONE NAZIONALE PIÙ LICENZIAMENTI”. Draghi si è espresso anche a favore della contrattazione aziendale rispetto a quella nazionale. “Le imprese con flessibilità a livello di impianto” di contrattazione salariale “hanno ridotto l’occupazione di meno, durante la crisi, rispetto a quelle vincolate da accordi centralizzati di contrattazione salariale”, ha detto il presidente della Bce. Secondo Draghi questo “in parte perché” le seconde “non sono state più in grado di regolare i salari alle condizioni economiche”.
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata