Borsa, Milano chiude in cauto rialzo: Mps sotto riflettori

Borsa, Milano chiude in cauto rialzo: Mps sotto riflettori

Milano, 22 mag. (LaPresse/Finanza.com) – Piazza Affari ha chiuso in moderato rialzo una seduta che è stata caratterizzata principalmente dal dato sull’inflazione core Usa, che ad aprile ha segnato un rialzo dello 0,3%. Si tratta dell’aumento maggiore dal gennaio 2013 proprio a poche ore dal discorso della governatrice della Fed, Janet Yellen. Difficilmente però questa sera la numero uno della Fed fornirà indicazioni sulla tempistica circa il primo rialzo dei tassi. Sul fronte Grecia, il premier Alexis Tsipras si è detto ottimista nel raggiungere a breve un accordo sostenibile nel lungo termine. In Germania l’indice Ifo è sceso a maggio a 108,5 punti. In questo quadro a Piazza Affari l’indice Ftse Mib ha chiuso con un rialzo dello 0,18% a 23.781 punti.

Sotto i riflettori Mps (+0,74% a 9,45 euro) all’indomani dell’approvazione da parte del Cda delle condizioni definitive dell’aumento di capitale in opzione per massimi 3 miliardi di euro, che partirà lunedì 25 maggio e dopo aver ricevuto il via libera al prospetto dalla Consob. Le nuove azioni saranno emesse a 1,17 nel rapporto di 10 azioni di nuova emissione per ciascuna azione posseduta. Il prezzo di sottoscrizione di 1,17 euro per azione rappresenta uno sconto pari a circa il 38,9% rispetto al prezzo teorico ex diritto (Terp). Tra le banche positive anche Banco Popolare (+0,45% a 15,43 euro), Popolare dell’Emilia Romagna (+1,14% a 7,94 euro), Intesa SanPaolo (+0,29% a 3,35 euro), Ubi Banca (+0,59% a 7,65 euro) e Unicredit (+0,23% a 6,455 euro). Exor (+0,26% a euro) positiva all’indomani delle dichiarazioni del presidente John Elkann che ha dichiarato che l’offerta per PartnerRe, compagnia di riassicurazione con sede alle Bemuda, non sarà innalzata. Lo scorso 12 maggio l’offerta era stata portata da 130 dollari per azione a 137,5 dollari. Due giorni fa il board di PartnerRe si era detto disponibile a intavolare una trattativa con la holding degli Agnelli a condizione di un nuovo innalzamento della proposta di acquisizione.

Eni (-0,05% a 16,85 euro) sotto i riflettori del mercato con gli analisti di JP Morgan che hanno alzato il giudizio sul colosso petrolifero a neutral dal precedente underweight. La promozione è arrivata in scia “al taglio del dividendo che ha risolto un punto negativo, mentre le performance nel’esplorazione rimangono solide”, spiegano gli esperti del colosso bancario Usa. JP Morgan ha tagliato le sue stime di lungo termine sul Brent, visto ora entro il 2020 a 85 dollari al barile rispetto ai 90 dollari indicati in precedenza.

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