(Finanza.com)
I negoziati tra Atene e Bruxelles sulle riforme da implementare nel Paese proseguono a singhiozzi e ancora non è chiaro se l’Eurogruppo dell’11 maggio sarà la volta buona per trovare un accordo, così da sbloccare la tranche di aiuti da 7,2 miliardi di euro, tanto agognata dalla Grecia in vista delle prossime scadenze sui prestiti (in primis quella del 12 maggio all’Fmi). Secondo la maggior parte degli analisti, le probabilità di un’uscita della Grecia dall’Eurozona sono aumentate e attualmente si aggirano attorno al 40%. Nell’attesa, dunque, ci si interroga su quali potrebbero essere le eventuali conseguenze per l’intera Europa e i mercati finanziari di un cosiddetto Grexit.

“La nostra visione di base è che la Grecia rimarrà nell’Eurozona, anche se dovesse affrontare un cambio di governo o un’eventuale resa alle richieste della Troika”, sostiene Zangana dopo che il primo ministro ellenico, Alexis Tsipras, ha deciso di togliere l’incarico di mediatore con i creditori al Ministro delle finanze, Yanis Varoufakis, nominando al suo posto il nuovo Ministro delle relazioni finanziare Euclid Tsakalotos: “Questo è un segnale che Tsipras è pronto a un cambio politico. Il premier greco ha fatto anche intuire che ci potrebbe essere un qualche tipo di referendum per decidere la direzione politica. Ciò potrebbe consegnare a Tsipras il mandato necessario a raggiungere un accordo con i creditori”.
Secondo un sondaggio condotto in Grecia dal giornale To Vima, per il 72,9% degli intervistati il Paese dovrebbe rimanere nell’Unione monetaria, mentre solo il 20,3% vorrebbe che Atene l’abbandonasse. Inoltre, il 71,9% vorrebbe che la Grecia raggiungesse un accordo con i creditori – suggerendo che un compromesso non avrebbe necessariamente delle conseguenze politiche negative per Syriza, che resta comunque ancora avanti nei sondaggi, sostenuto dal 36,9% degli intervistati, contro il 21,7% in favore del partito di centro destra Nuova Democrazia.
Il prossimo incontro tra i ministri delle finanze dell’Eurogruppo si terrà l’11 maggio e potrebbe essere l’ultima opportunità per la Grecia di negoziare con successo un nuovo salvataggio. Atene deve rimborsare al Fondo Monetario Internazionale oltre 700 milioni di euro il 12 maggio. Inoltre, il Paese ellenico deve anche ripagare una tranche di 1,6 miliardi di euro a giugno, impegno che difficilmente potrà essere rispettato senza nuovi aiuti.
“Ci aspettiamo di vedere un aumento della tensione nel prossimo mese o due, con Atene che deve decidere se ritornare a implementare riforme reali o affrontare l’abisso – conclude l’esperto di Schroders – Perciò, bisognerebbe aspettarsi un’ulteriore volatilità dei mercati europei azionari e obbligazionari. Tuttavia, ci attendiamo che alla fine si raggiungerà un accordo e, se ciò non dovesse accadere, riteniamo che il contagio sarebbe limitato per gli altri mercati periferici”.
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata