(Finanza.com) Numeri trimestrali e tensioni in arrivo da Atene spingono al ribasso i listini del vecchio continente. Londra ha contenuto le perdite fermandosi a 6.927,58 punti, lo 0,84 per cento in meno rispetto al dato precedente, mentre Dax (-2,51% a 11.327,68), Cac40 (-2,12% a 4.974,07) e Ibex (-2,74% a 11.115,6) hanno tutti fatto registrare perdite superiori ai due punti percentuali. Sul listino della City rosso del 3,16% per Hsbc nonostante risultati trimestrali sopra le stime mentre a Francoforte -2,21% per Lufthansa che nonostante una perdita inferiore alle stime ha annunciato nuove misure per tagliare i costi.

Prezzi del petrolio che rimangono relativamente bassi, crescita mondiale costante, euro debole e politiche fiscali favorevoli. Queste le ragioni che hanno spinto la Commissione europea ad alzare la stima sul Pil 2015 di Unione Europea e Zona Euro all’1,8% e all’1,5%, rispettivamente +0,1 e +0,2 punti percentuali al di sopra delle proiezioni di tre mesi fa. Per il 2016 la Commissione si attende, invece, una crescita del 2,1% nell’Ue e dell’1,9% in Eurolandia. Per quanto riguarda il nostro Paese, crescerà dello 0,6% quest’anno e dell’1,4% l’anno prossimo rispetto all’1,3% stimato in precedenza.

In agenda macro i prezzi alla produzione della Zona Euro, saliti a marzo dello 0,2% mensile, e la bilancia commerciale statunitense che ha visto il deficit balzare da 35,9 a 51,4 miliardi di dollari. Sempre per quanto riguarda la prima economia, Ism servizi in aumento da 56,5 a 57,8 punti.

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