Torino, 28 apr. (LaPresse) – E’ stato ufficialmente inaugurato, a Goiana, nello Stato di Pernambuco, il nuovo complesso industriale Jeep che Fiat Chrysler Automobiles ha costruito nel Nordest del Brasile. La cerimonia si è svolta alla presenza della presidente della Repubblica brasiliana, Dilma Rousseff, del Governatore di Pernambuco, Paulo Camara, e dei vertici di Fca, il presidente, John Elkann, e l’amministratore delegato, Sergio Marchionne. Il gruppo sottolinea in un comunicato che “si tratta della prima fabbrica globale di Fca; la prima a essere stata progettata e costruita da un team interculturale che si è potuto avvalere, fin dal primo giorno, delle migliori pratiche sviluppate dal gruppo in ognuna delle aree operative”. I lavori di costruzione sono durati circa due anni e mezzo e l’investimento complessivo è stato di 7 miliardi di reais (oltre 2,2 miliardi di euro). Entro la fine dell’anno lo stabilimento impiegherà più di 9.000 persone, di cui 3.300 nella fabbrica Jeep, 4.900 presso i fornitori e circa 850 nei servizi.
La nuova fabbrica, dotata di 700 robot (650 in lastratura, 40 in verniciatura e 10 al montaggio), si estende su un’area coperta di 260mila metri quadrati e ha una capacità produttiva di 250mila veicoli all’anno. Oggi costruisce la Jeep Renegade destinata ai mercati dell’America Latina, ma ha la capacità di produrre tre modelli differenti. Il parco dei fornitori, che si trova all’interno del perimetro industriale ed è strettamente connesso con l’impianto di produzione, occupa un’area di 270mila metri quadrati su cui sono insediate 16 aziende, che producono 17 linee di componentistica in 12 stabilimenti diversi.
MARCHIONNE: E’ LA RIVOLUZIONE PIÙ GRANDE. “In tutte le mie esperienze in giro per il mondo è qui, a Pernambuco, che ho visto compiere la rivoluzione più grande”, afferma in una nota l’a.d. Fca, Sergio Marchionne, commentando l’inaugurazione del complesso industriale. “E’ iniziata cinque anni fa, quando abbiamo creduto che nel mezzo di una distesa di canne da zucchero si potesse creare uno degli stabilimenti più competitivi al mondo; poi è stata scritta, passo dopo passo, dalla gente di qui”. “Oggi non celebriamo un polo industriale, un marchio o un prodotto – ha concluso Marchionne, ringraziando i dipendenti – celebriamo lo spirito di Pernambuco e della sua gente. Senza di loro il nostro progetto, per quanto ambizioso, non sarebbe mai riuscito”.