Milano, 24 mar. (LaPresse) – “In Italia è mancato un progetto per il futuro dell’industria. Oggi abbiamo la possibilità di diventare il Paese delle opportunità per gli italiani e gli stranieri. Se abbiamo perso competitività per molti anni è proprio perchè le scelte di politica industriale del passato hanno impoverito il Paese. Per decenni abbiamo sentito dire che piccolo è bello, ma il piccolo per crescere ha bisogno della dimensione, che porta a ragionare in grande tutti gli attori del mercato creando una società più aperta. L’Italia invece non ha creato le condizioni per attrarre i grandi e per far crescere le aziende medie”. Così Marco Tronchetti Provera, intervistato da ‘Il Corriere della Sera’, parlando delle politiche industriali nostrane all’indomani dell’accordo con ChemChina. “Quando un’azienda decide di uscire dall’Italia – aggiunge Tronchetti – ci si dovrebbe chiedere perché. Certo, a pensarci i ‘lacci e lacciuoli’ invocati da Guido Carli erano nulla. Oggi c’è un nodo gordiano, di cui ha beneficiato chi conosceva le scorciatoie per evitare i nodi e la corruzione è dilagata troppo spesso, di fronte a un problema, si è fatta una nuova legge senza guardare a quelle che andavano eliminate perché la nuova potesse funzionare. E tutto è diventato sempre più complesso”.
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