Milano, 9 feb. (LaPresse/Finanza.com) – Piazza Affari ha chiuso in deciso ribasso in scia ai crescenti timori in vista di mercoledì quando si terrà la riunione straordinaria dell’Eurogruppo per discutere del debito greco. Il premier Alexis Tsipras si è detto ottimista sulla possibilità di trovare un accordo con i Paesi Ue. Ieri Tsipras, in un discorso al Parlamento ellenico, aveva dichiarato che Atene non negozierà più con la Troika. La Grecia infatti non vuole un prolungamento del piano di salvataggio, ma un piano di uscita fino a giugno che permetta al Paese di ripagare il debito. Reazione decisamente negativa sia della Borsa di Atene, dove l’indice Ftse Athex ha perso oltre il 5,5%, sia dei bond ellenici, con lo spread tra il titolo greco a dieci anni e il Bund volato oltre quota 1.000 punti base. In questo quadro a Piazza Affari l’indice Ftse Mib ha chiuso con un ribasso dell’1,90% a 20.366 punti.

Vendite sui titoli del comparto bancario: Banco Popolare ha ceduto il 2,87% a 12,17 euro, Popolare di Milano il 2,59% a 0,75 euro, Intesa SanPaolo il 3,26% a 2,49 euro, Mediobanca il 2,34% a 7,495 euro, Ubi Banca il 2,50% a 6,23 euro, Unicredit il 2,08% a 5,41 euro. Finmeccanica (-2,34% a 9,98 euro) ha tirato il freno dopo i rialzi delle ultime sedute. Il gruppo guidato da Mauro Moretti è rimasto sotto i riflettori con le nuove indiscrezioni sulla possibile cessione del 25% detenuto in Mbda, il consorzio europeo della missilistica, rilanciate da il Corriere Economia che ha ipotizzato una valutazione tra 700 milioni di euro e 1,2 miliardi. “Nello scenario di M&A abbiamo una valutazione vicino a 700 milioni, mentre se venisse ceduta a 1,2 miliardi la valutazione del titolo aumenterebbe di circa 0,90 euro”, hanno spiegato gli analisti di Equita. Male Atlantia (-2,61% a 22,38 euro) dopo le indiscrezioni de Il Sole 24 Ore secondo cui il Governo starebbe lavorando alla possibilità di chiudere le stazioni di servizio marginali in autostrada. In Italia le stazioni di servizio sono presenti ogni 25 chilometri contro una media europea di 50 chilometri. Sottotono Telecom Italia (-1,35% a 0,949 euro) in attesa del prossimo 20 febbraio quando verranno pubblicati i risultati 2014 e il nuovo piano industriale. Nel quarto trimestre gli analisti di Equita si aspettano i ricavi domestici in calo di circa il 5% e i servizi mobile in flessione del 5,7%. “In precedenza avevamo una stima più ottimistica per il mobile e più cauta per il wireline”, ha ricordato la sim milanese che ha confermato il giudizio buy sul titolo con target price fissato a 1,05 euro. La salita del petrolio ha favorito Saipem, che ha chiuso con un progresso del 2,27% a 8,995 euro, e Tenaris, che ha mostrato un rialzo del 2,79% a 13,61 euro.

Male Azimut (-2,92% a 21,25 euro) nonostante nel mese di gennaio ha registrato una raccolta netta positiva per 290 milioni di euro (di cui oltre 180 milioni sui comparti dei fondi Lussemburghesi AZ Fund 1 e AZ Fund Multi Asset). Il totale delle masse comprensive del risparmio amministrato raggiunge quota 30,9 miliardi di euro, di cui 27,5 miliardi fanno riferimento alle masse gestite.

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