Milano, 30 gen. (LaPresse) – Se l’Abi non cederà, “le categorie continueranno con la mobilitazione e gli scioperi, lo diremo oggi nelle piazze”. Così Susanna Camusso, segretario generale della Cgil, durante il corteo per lo sciopero nazionale dei lavoratori del settore bancari, in corso ora a Milano. “I lavoratori vogliono difendere il contratto nazionale perché vogliono essere al servizio del Paese e non della finanza”, ha aggiunto. Camusso ha sottolineato che “il presidente della Banca centrale europea guadagna 600 mila euro l’anno, mentre i banchieri italiani 3 milioni e 700 mila: bastano queste cifre per capire come si sia scelto di arricchire pochi e di lasciare in difficoltà una categoria importante, perché da lì vorrebbe passare una parte della spinta agli investimenti per la ripartenza del Paese”. Alla domanda se i lavoratori del settore bancario si possano considerare una categoria protetta, Camusso ha risposto: “Le categorie non sono protette mai. Il problema è che il Paese sta scegliendo di scaricare sul lavoro tutta la crisi, considerando il lavoro non una ricchezza, ma l’ultima ruota del carro”. E ha concluso: “Non si riparte, se non riparte la qualità del lavoro”.
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