Milano, 19 gen. (LaPresse/Finanza.com) – Piazza Affari ha chiuso in rialzo trascinata dalla brillante performance delle banche popolari in scia alle attese sulla possibile abolizione del voto capitario e la successiva trasformazione in società per azioni. Il mercato è già proiettato alla riunione di giovedì della Bce che dovrebbe lanciare il quantitative easing per sostenere l’economia dell’Eurozona. Gli investitori confidano in un programma di acquisto di titoli di Stato più sostanzioso rispetto ai 500 miliardi di euro che sono stati ipotizzati nelle scorse settimane. L’attesa per il Qe europeo ha visto il Dax di Francoforte toccare i nuovi massimi storici vicino a quota 10.300 punti, mentre il rendimento del Btp decennale è sceso ai nuovi minimi storici in area 1,60%. La settimana si chiuderà poi con l’appuntamento chiave delle elezioni in Grecia. In questo quadro a Piazza Affari l’indice Ftse Mib ha chiuso con un rialzo dell’1,17% a 19.480 punti.
Pioggia di acquisti sui titoli delle banche popolari: Banco Popolare ha guadagnato l’8,33% a 10,40 euro, Popolare dell’Emilia Romagna l’8,51% a 5,545 euro, Popolare di Milano il 14,88% a 0,683 euro, Ubi Banca il 9,67% a 6,12 euro. A trascinare il comparto le indiscrezioni pubblicate nel weekend da Il Sole 24 Ore secondo cui in occasione del Consiglio dei ministri che si riunirà domani, il premier Matteo Renzi proporrà la riforma del settore delle banche popolari con l’eliminazione del voto capitario. L’effetto della cancellazione del voto capitario significherebbe trasformare di fatto le banche popolari in società per azioni. Una seconda ma non meno importante conseguenza sarebbe quella di facilitare le operazioni straordinarie come aumenti di capitale e aggregazioni. Ben comprati anche gli altri titoli del comparto bancario: Intesa SanPaolo ha guadagnato l’1,28% a 2,53 euro, Unicredit il 2,39% a 5,35 euro, Montepaschi il 3,72% a 0,476 euro. Brillante Ferragamo (+4,24% a 23,08 euro) con il Ceo Michele Norsa che si è detto soddisfatto per la chiusura del 2014, al di sopra delle attese del management. Il ‘travel retail’ resta ancora tra i principali fattori di crescita nonostante il calo dei turisti russi in Europa. Norsa è apparso ottimista anche per il 2015, grazie al trend favorevole dei cambi e delle materie prime. Sotto i riflettori Finmeccanica (+0,05% a 8,505 euro) dopo che il presidente di Insigma, Li Chwen Pan, ha dichiarato a Il Sole 24 Ore che la società cinese avrebbe deciso di estendere di 30 giorni la validità dell’offerta vincolante al gruppo di piazza Monte Grappa per l’acquisto di AnsaldoBreda e Ansaldo Sts.
Anche A2A (+0,11% a 0,839 euro) è finita sotto gli occhi del mercato dopo che il presidente Giovanni Valotti ha annunciato che il nuovo piano industriale sarà presentato entro il 10 aprile. Valotti ha spiegato che oltre al pilastro fondamentale dell’efficienza energetica, prevede una quota di sviluppo per linee esterne. Il gruppo, ha sottolineato il presidente, è convinto che mettere in rete le aziende di servizi possa moltiplicare il valore ed è disponibile a discutere progetti condivisi di integrazione a tutto tondo o accordi su linee di business con tutte le aziende lombarde e non. Tra i peggiori di seduta da segnale invece la performance di GTech che ha lasciato sul parterre il 2,61% a 17,13 euro.
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