Roma, 1 nov. (LaPresse) – Nel 2015 dalla misura che permette di ricevere il Tfr in busta paga si avrà un “effetto espansivo modesto sulla spesa”, con un incremento, a fine anno, di 380 milioni, pari allo 0,1% dei consumi commercializzati. E’ quanto emerge da un’analisi di Confesercenti che ha realizzato un sondaggio sulle intenzioni degli italiani insieme con Swg. Il numero ridotto di persone che opteranno per il Tfr in busta paga, spiega l’organizzazione, potrebbe porre un problema anche per i conti pubblici. Il Tfr in busta paga, infatti, è sottoposto a tassazione ordinaria, e non ridotta come quando viene preso a fine carriera. Sulla base dei dati emersi dal sondaggio, Confesercenti stima che il gettito Irpef generato dalla maggiore tassazione sarebbe di 1 miliardo, circa 1,5 miliardi in meno di quanto previsto dalla relazione tecnica alla Legge di Stabilità. Secondo cui il numero di dipendenti che opteranno per il Tfr in busta paga è molto più alto: il 40% dei lavoratori delle imprese fino a 10 dipendenti, il 50% di quelle fra 10 e 50 dipendenti, il 60% in quelle di dimensioni ancora maggiori.

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