Bari, 16 ott. (LaPresse) – E’ stata aggiornata al 21 novembre prossimo l’udienza preliminare dell’inchiesta ‘Ambiente svenduto’ sull’Ilva di Taranto, tenutasi oggi nella palestra del comando dei vigili del fuoco di Taranto. Il gup Wilma Gilli si è riservata di decidere sulle oltre 600 richieste di costituzione di parte civile. Un procedimento quello sull’Ilva dai grandi numeri, a partire dalle 49 persone fisiche e tre società imputate, passando per le 286 persone offese indicate dalla Procura, ma sono molte di più quelle che hanno chiesto di costituirsi in giudizio, fino alle istanze di risarcimento da capogiro.

Alla sbarra ci sono i vertici dell’Ilva, politici, amministratori e funzionari di enti e ministeri per il disastro ambientale che sarebbe stato provocato dallo stabilimento siderurgico più grande d’Europa durante la gestione privata della famiglia Riva. Tra le persone offese: i ministeri dell’Ambiente e della Salute, il Comune e la Provincia di Taranto, la provincia di Lecce, la Regione Puglia, nonostante tra gli imputati ci siano il Sindaco di Taranto Ippazio Stefano per abuso e omissioni in atti d’ufficio e il presidente della Regione Puglia Nichi Vendola, accusato di concussione aggravata.

La Regione Puglia ha formalizzato l’istanza di risarcimento, ma non ha quantificato il danno. Il Comune di Taranto e la Provincia di Taranto, hanno chiesto ciascuno 10 miliardi di euro. Richiesti 10 milioni di euro da Legambiente e Confagricoltura, mentre cinque milioni di euro li ha chiesti la famiglia di Francesco Zaccaria, l’operaio dell’Ilva che morì il 28 novembre 2012 dopo essere caduto in mare mentre manovrava una gru. Hanno depositato richiesta di costituzione di parte civile: la Cgil e la Fiom, la Uil, Legambiente, Confagricoltura, il Wwf, il parroco della chiesa San Francesco De Geronimo, il titolare di una casa di cura, lavoratori dell’Ilva e dell’indotto per le malattie professionali, i familiari di Claudio Marsella, altro operaio Ilva, morto il 30 ottobre del 2012 in un incidente nel reparto movimento ferroviario, lavoratori cimiteriali, proprietari di appartamenti dei quartieri Tamburi e Paolo VI per l’abbattimento del valore degli immobili dato dalla distanza con l’acciaieria. Tante, le richieste, dunque su cui il gup dovrà decidere dopo che terminerà l’operazione per depositarle.

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