Roma, 29 ago. (LaPresse/Finanza.com) – L’Italia è in deflazione per la prima volta da 50 anni. E’ quanto emerge dalle rilevazioni Istat che segnalano come i prezzi al consumo ad agosto abbiano mostrato una flessione dello 0,1% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. A luglio l’inflazione si era attestata allo 0,1 per cento. Nel 1959 la variazione dei prezzi risultò negativa dell’1,1%, in una fase di 7 mesi di tassi negativi.
Nel mese di agosto 2014, secondo le stime preliminari, l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (Nic), al lordo dei tabacchi, aumenta dello 0,2% rispetto al mese precedente e diminuisce dello 0,1% nei confronti di agosto 2013 (era +0,1% a luglio).
La dinamica tendenziale dell’indice generale, spiega l’Istat, è da imputare principalmente all’accentuarsi della flessione su base annua dei prezzi dei Beni energetici (con quelli non regolamentati che da +0,4% di luglio passano a -1,2%) e al rallentamento della crescita tendenziale dei prezzi dei servizi; andamenti solo in parte controbilanciati dal ridimensionamento della flessione dei prezzi degli Alimentari non lavorati (-1,7%, da -2,9% di luglio).
Al netto dei soli beni energetici, l’inflazione sale invece allo 0,4% (da +0,3% di luglio), mentre l”inflazione di fondo’, al netto degli alimentari non lavorati e dei beni energetici, scende allo 0,5% (dallo 0,6% del mese precedente).
A contribuire al rialzo mensile dell’indice generale sono essenzialmente i prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (+3,8%). Questo aumento – su cui incidono fattori di natura stagionale – è solo in parte compensato dal calo mensile dei prezzi degli Energetici non regolamentati (-0,6%).
L’inflazione acquisita per il 2014 sale allo 0,4% dallo 0,3% di luglio. Rispetto ad agosto 2013, i prezzi dei beni diminuiscono dello 0,6% (lo stesso valore registrato a luglio) mentre il tasso di crescita dei prezzi dei servizi rallenta (+0,6%, da +0,7% del mese precedente). Pertanto, rispetto a luglio 2014, il differenziale inflazionistico tra servizi e beni si riduce di un decimo di punto percentuale.
I prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona registrano una variazione congiunturale nulla e una flessione tendenziale (-0,2%) meno ampia di quella rilevata a luglio (-0,6%). I prezzi dei prodotti ad alta frequenza di acquisto non variano su base mensile e presentano un tasso di crescita su base annua stabile allo 0,2%. Secondo le stime preliminari, conclude l’Istat, l’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) diminuisce dello 0,2% in termini sia congiunturali sia tendenziali (nel mese di luglio, il tasso tendenziale era nullo).
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