Roma, 16 ago. (LaPresse) – Il maltempo con temporali, bombe d’acqua e grandine ha rovinato il weekend di ferragosto di molti italiani provocando in molti casi anche pesanti danni nei centri abitati e alle coltivazioni nelle campagne, in un’estate che ha fatto perdere complessivamente ben oltre il miliardo di euro ad agricoltura e turismo. E’ quanto afferma la Coldiretti sugli effetti della perturbazione che si è estesa dalla Lombardia al Veneto, dal Trentino al Friuli, fino alle Regioni del Centro Italia.
Le bombe d’acqua e i terreni interamente coperti da un manto di grandine caduta a macchia di leopardo al Nord sono, sottolinea la Coldiretti, solo l’ultimo episodio di “una estate pazza durante la quale nel settentrione d’Italia si sono avute quasi il triplo di precipitazioni a luglio rispetto alla media, con i cicli vegetativi delle piante ma anche la vita degli animali sconvolti”. Se l’arrivo della grandine in questa fase stagionale provoca danni irrimediabili alle coltivazioni, con la pioggia e il freddo le condizioni sono proibitive anche per gli animali in alpeggio, dove nelle vallate i temporali impediscono di fare fieno e le temperature rigide hanno ridotto la crescita dell’erba, riducendone la quantità a disposizione delle mandrie.
– Vita dura anche per le api, costrette a restare a terra, e a rimetterci è la produzione di miele che potrebbe subire un calo fino al 70 per cento nel Nord e nel Sud Italia, mentre nel Centro si parla di un taglio del 40 per cento. Se mucche e pecore non possono andare al pascolo grave è anche la situazione sui terreni coltivati a pomodoro, dove è prevedibile un forte taglio dei raccolti. Ma a preoccupare, continua la Coldiretti, sono soprattutto i danni diretti causati alle colture e alle stesse strutture aziendali.
Attesa anche per la vendemmia appena iniziata, che dipenderà molto dalle condizioni che si verificheranno nei prossimi giorni, ma già adesso, precisa l’associazione, si conta un aumento dei costi di produzione per difendere viti e alberi da frutto. Ai danni diretti sulle coltivazioni si sommano quelli indiretti provocati dal calo di consumi dei prodotti stagionali come la frutta e verdura a causa delle condizioni climatiche non favorevoli.
Le uniche note positive riguardano il dimezzamento della superfice di bosco andata a fuoco dall’inizio dell’anno, 8729 ettari, in calo del 57 per cento rispetto al 2013, e la pioggia abbondante che ha aiutato gli appassionati di funghi, per i quali si prevede una stagione da record iniziata in anticipo e con ottimi riscontri negli oltre 10 milioni d boschi che ricoprono circa un terzo della superfice nazionale, dove si stima si realizzi una produzione di circa 30mila tonnellate.
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