Milano, 31 lug. (LaPresse/Finanza.com) – Piazza Affari ha chiuso in ribasso una seduta caratterizzata da una raffica di trimestrali. Sui listini azionari ha pesato il crollo a Lisbona del Banco Espirito Santo. La banca lusitana ha riportato nel primo semestre una perdita record pari a 3,6 miliardi (3,4 miliardi nel solo secondo trimestre). Il common Equity Tier I è al 5% contro il livello minimo fissato dal Banco de Portugal al 7%. Inoltre, per la seconda volta in 13 anni, l’Argentina è in default. Buenos Aires non ha trovato nessun accordo sul debito con i fondi statunitensi e la prima scadenza sui bond ristrutturati è stata superata senza che sia stato effettuato il pagamento. Standard & Poor’s ha ridotto il rating dell’Argentina a ‘selective default’ dal precedente ‘CCC-‘. E così a Piazza Affari l’indice Ftse Mib ha chiuso la seduta con un ribasso dell’1,52% a 20.570 punti.
I risultati di bilancio hanno condizionato l’andamento di diverse società di Piazza Affari. Finmeccanica ha ceduto l’1% a 6,91 euro nonostante i primi sei mesi del 2014 hanno evidenziato un miglioramento della perdita a 39 milioni di euro e gli ordini acquisiti sono cresciuti del 42,5% a 7,18 miliardi. Vendite anche su Eni (-1,65% a 19,06 euro) nel primo semestre ha riportati profitti per 1,96 miliardi di euro, in crescita del 7,9% rispetto ad un anno fa. Invariata la produzione di idrocarburi che si è attestata a 1,58 milioni di barili al giorno. Seduta amara per Autogrill (-2,66% a 6,38 euro) che nella prima parte dell’anno ha migliorato la perdita a 18,4 milioni di euro dal rosso di 32,6 milioni del primo semestre 2013. I ricavi si sono attestati a 1,78 miliardi, in calo dagli 1,83 miliardi precedenti.Chi invece ha festeggiato i conti è stata Generali (+2,02% a 15,63 euro) che nel primo semestre ha riportato profitti stabili a 1,07 miliardi di euro e un risultato operativo in rialzo del 9,5% a 2,5 miliardi. Il coefficiente Solvency 1 si è attestato al 162% permettendo alla compagnia assicurativa di superare con più di un anno di anticipo, il target 2015 sul rafforzamento del capitale. Brillante anche CNH Industrial (+3,75% a 6,91 euro) che ha chiuso il secondo trimestre con un utile netto in crescita a 358 milioni di dollari dai 348 milioni dello stesso periodo dell’anno scorso. Il debito è migliorato a 3,7 miliardi dai 4 miliardi di fine marzo.
Poco mossa Enel (+0,09% a 4,264 euro) che nel primo semestre ha visto un calo dei margini: l’Ebitda è diminuito del 3,3% a 7,87 miliardi di euro, mentre l’Ebit è sceso a 5,01 miliardi dai 5,09 miliardi di un anno fa. Il colosso elettrico ha riportato un risultato netto pari a 1,68 miliardi di euro, in frazionale rialzo rispetto al primo semestre del 2013. Enel ha inoltre approvato il progetto di riassetto delle attività in America Latina. In rosso le banche: Banco Popolare ha ceduto il 3,56% a 11,62 euro, Montepaschi il 2,17% a 1,35 euro, Popolare dell’Emilia Romagna il 3,34% a 6,35 euro, Intesa SanPaolo il 2,53% a 2,23 euro, Ubi Banca il 2,52% a 6,185 euro, Unicredit il 2,98% a 5,86 euro.
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