Milano, 25 giu. (LaPresse/Finanza.com) – Piazza Affari ha chiuso in ribasso in una giornata caratterizzata da un andamento a due velocità per le Borse mondiali: Europa in rosso, mentre gli indici di Wall Street proseguono in rialzo. A caratterizzare la seduta la caduta del Pil Usa, che nell’ultima lettura del primo trimestre ha evidenziato una contrazione del 2,9%. Il dato, decisamente inferiore alle attese e alla precedente lettura, è il peggiore degli ultimi cinque anni. Inoltre gli ordini di beni durevoli di maggio sono calati dell’1%, mentre gli esperti avevano previsto una variazione nulla rispetto al mese precedente. Gli investitori non hanno guardato alle parole incoraggianti del premier giapponese, Shinzo Abe, che ieri sera ha anticipato la terza freccia dell’Abenomics. Abe ha parlato della volontà di ridurre l’imposizione fiscale alle imprese a partire dal 2015. In questo quadro a Piazza Affari l’indice Ftse Mib ha chiuso con un ribasso dello 0,80% a 21.469,1 punti.

Settore bancario sotto i riflettori. Tra i titoli finanziari spicca il crollo del Montepaschi (-19,78% a 1,50 euro) che nel corso della seduta è stato più volte congelato dagli scambi. Questa mattina Fondazione Mps, Fintech e Btg Pactual hanno fatto sapere di aver sottoscritto integralmente la quota di loro spettanza dell’aumento di capitale di Rocca Salimbeni. Brillante Popolare di Milano (+6,17% a 0,687 euro) che ha accelerato dopo la decisione di Bankitalia di rimuovere integralmente gli add-on patrimoniali (requisiti aggiuntivi patrimoniali) imposti alla banca di Piazza Meda in seguito agli accertamenti effettuati dal settembre 2010 al marzo 2011. Sulla base dei risultati al 31 marzo scorso, a seguito dell’integrale sottoscrizione dell’aumento di capitale da 500 milioni di euro, della parziale cessione detenuta in Anima Holding e dell’integrale rimozione degli add-on sul patrimonio, il Common Equity Tier 1 Ratio di Bpm sale dal 7,30% all’11% circa. Nel resto del comparto le vendite hanno colpito anche Popolare dell’Emilia Romagna (-0,76% a 6,50 euro), Unicredit (-1,26% a 6,265 euro), Mediobanca (-1,13% a 7,385 euro) e Intesa SanPaolo (-0,08% a 2,292 euro). Positiva invece Ubi Banca che ha guadagnato lo 0,37% a 6,715 euro. Deboli i due colossi pubblici dell’energia, in particolare Enel che ha lasciato sul parterre l’1,75% a 4,246 euro. Eni ha invece perso lo 0,69% a 19,90 euro nonostante l’assegnazione da parte di Sonatrach, la compagnia di Stato algerina, di tre autorizzazioni di prospezione nel Paese. Le tre autorizzazioni hanno una validità di due anni e si estendono su una superficie totale di 46.837 chilometri quadrati. “I lavori prevedono attività di studio e la perforazione di pozzi di prospezione per la definizione del potenziale di tali aree, considerate di estremo interesse e ad elevato potenziale”, ha fatto sapere il colosso petrolifero.

STMicroelectronics (-0,73% a 6,795 euro) è finita sotto i riflettori. La Commissione Europea ha dato il via libera all’aiuto da 400 milioni di euro elargito dalla Francia al gruppo dei chip per lo sviluppo delle nanotecnologie, in quanto non viola le regole comunitarie degli aiuti di Stato. In particolare, l’aiuto riguarda il programma Nano2017, teso a sviluppare nuove tecnologie per il design e la produzione di nuove generazioni di circuiti integrati e rafforzare la posizione dell’Europa nelle micro e nanotecnologie. Il programma è stato implementato da un consorzio di 174 partner da 19 Paesi del Vecchio Continente, guidati da STMicroelectronics.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata