Tokyo (Giappone), 24 giu. (LaPresse/AP) – Il Giappone ha varato un maxi-pacchetto di riforme per rilanciare l’economia e ripristinare la competitività del Paese a livello globale. Lo ha annunciato il primo ministro, Shinzo Abe, dopo il via libera del governo giapponese a una serie di misure che includono modifiche normative al mercato del lavoro, agli investimenti dell’esecutivo nei fondi pensione, alla corporate governance e alle politiche fiscali. Abe ha sostenuto che le riforme sono necessarie per stimolare gli investimenti delle imprese e l’innovazione. “Abbiamo aumentato i giri alla nostra strategia di crescita – ha dichiarato in conferenza stampa – noi dobbiamo fare tutto il possibile per assicurare che questo piano di recupero raggiunga tutte le aree del Paese”. Il premier aveva anticipato la versione preliminare delle riforme, ribattezzata dalla stampa come la sua ‘Terza freccia’. Le prime due ‘frecce’ sarebbero le politiche monetarie e quelle fiscali, a cui Abe ha già messo mano da quando è diventato primo ministro alla fine del 2012. Il maxi-pacchetto include oltre 200 misure, ma gli economisti sono scettici sulla loro effettiva efficacia, in quanto il mondo degli affari giapponese è generalmente ostile ai cambiamenti. Tuttavia tra le riforme più importanti a vantaggio delle imprese c’è il taglio della tassa societaria, portata dal governo sotto il 30% rispetto all’attuale aliquota superiore al 35%. Per contrastare la carenza di manodopera dovuta al basso tasso di natalità, l’esecutivo Abe ha inoltre approvato nuove norme volte a promuovere una maggiore parità di genere e a favorire un maggiore utilizzo di robot e manodopera straniera. Sono inoltre stati rimossi alcuni limiti sugli straordinari dei colletti bianchi.

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