Milano, 28 mag. (LaPresse) – Eni ha definito una nuova struttura organizzativa “al fine di massimizzare il valore della propria strategia”, basata sulla crescita selettiva nel settore upstream e sul recupero di profittabilità nei settori mid-downstream. Lo riferisce una nota del Cane a sei zampe, che precisa che il nuovo assetto diventerà operativo “nelle prossime settimane”. La nuova struttura prevede il superamento del modello divisionale, sostituendolo con un modello integrato, fortemente focalizzato sugli obiettivi industriali. “L’obiettivo di questa riorganizzazione è quello di mettere a fattor comune tutte le risorse di Eni, accorciando le linee di contatto, evitando duplicazioni e trasformando Eni in una società operativa”, afferma Claudio Descalzi, amministratore delegato di Eni, commentando il riassetto del gruppo. “Questo favorirà la massima efficienza nei tempi – aggiunge – nei costi e negli investimenti, e ci permetterà di rispondere in modo rapido e flessibile alle sfide di business che stiamo affrontando”.

BEFERA A CAPO VIGILANZA. L’ex direttore dell’Agenzia delle Entrate, Attilio Befera, è stato nominato “componente esterno con funzione di presidente” dell’organismo di vigilanza di Eni. Lo riferisce la nota sul riassetto organizzativo del gruppo, che precisa che la scelta è stata fatta con il parere favorevole del collegio sindacale e sentito il comitato per le nomine. Insieme a Befera entrano nell’organismo di vigilanza Ugo Draetta e Claudio Varrone, sempre come componenti esterni. Il cda ha inoltre confermato come componenti interni Massimo Mantovani, Direttore Affari Legali, Marco Petracchini, Direttore Internal Audit e Fabrizio Barbieri, Direttore Risorse Umane e Organizzazione.

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