Roma, 19 apr. (LaPresse) – Più di due italiani su tre (67%) non hanno tagliato la spesa a tavola per il pranzo di Pasqua, tra i quali il 62% ha mantenuto lo stesso budget e il 5% lo ha addirittura aumentato. E’ quanto emerge da una indagine Coldiretti/Ixè sui comportamenti degli italiani dalla quale si evidenzia peraltro che il 23% ha invece contenuto le spese mentre il 10% preferisce non rispondere. La stragrande maggioranza ha optato comunque – sottolinea la Coldiretti – per il pranzo casalingo con il 79% degli italiani a casa propria o in quella di parenti e amici ma senza allontanarsi dalla propria città. Il risultato è che quest’anno la spesa complessiva delle famiglie italiane per il menu di Pasqua scenderà – stima la Coldiretti – sotto il miliardo di euro.
Un aiuto al contenimento delle spese – continua la Coldiretti – è venuto anche dal calo dei prezzi per effetto della crisi con i listini delle carni ovine e caprine in diminuzione dello 0,3% su base congiunturale mentre quelli del pesce fresco di mare di pescata si sono ridotti dell’1,2% ed un vero crollo si è registrato per le verdure e la frutta vendute a prezzi inferiori rispettivamente del 6% e del 3,7% rispetto allo scorso anno. Le rinunce hanno riguardato però i prodotti simbolo della festa con ben il 24% degli italiani che non ha acquistato l’uovo o la colomba industriale ma per fare economia – sottolinea la Coldiretti – si è puntato sopratutto sul contenimento degli sprechi, sulla scelta più oculata dei menu e sulla preparazione casalinga. Si registra infatti un ritorno al fai da te casalingo che non si verificava dal dopoguerra per ben 5 milioni di italiani impegnati nella preparazione di dolci e ricette tipiche della tradizione pasquale.
Più gettonate del solito sono state quest’anno – continua la Coldiretti – le economiche uova utilizzate nelle numerose specialità regionali diffuse sul territorio insieme alla tradizionale carne di agnello e ai diversi i piatti tipici regionali che da nord a sud attraversano l’intero Paese come per esempio gli gnocchi filanti in Piemonte, la minestra di brodo di gallina e uovo sodo e le pappardelle al ragù di coniglio in Toscana ma anche la corallina, salame tipico accompagnata dalla pizza al formaggio mangiata a colazione in tutto il Lazio. Se in Romagna sono di rigore i passatelli in Molise è l’insalata buona Pasqua con fagiolini, uova sode e pomodori. In Puglia – continua la Coldiretti – il principe della tavola pasquale è il Cutturiddu, agnello cotto nel brodo con le erbe tipiche delle Murge, in Veneto onnipresenti su tutte le tavole della festa pasquale sono le tipiche vovi e sparasi, uova sode, decorate con erbe di campo e in Trentino le polpettine pasquali con macinato di agnello. E tra i dolci al primo posto l’immancabile pastiera napoletana che batte la colomba mentre seguono da vicino la pizza di Pasqua e la treccia pasquale.
Si tratta – continua la Coldiretti – di dolci caratterizzati spesso da sapori forti che hanno le uova tra gli ingredienti principali come la scarcedda lucana che è un dolce ripieno di uova sode o la torta pasqualina della Liguria che è un rustico ripieno di verdura, uova e parmigiano. In Friuli Venezia Giulia – precisa la Coldiretti – è il tempo delle titole, piccole treccine dolci che avvolgono un uovo colorato di rosso mentre in Campania spopola la pastiera, un capolavoro napoletano con ricotta, germe di grano e buccia d’arancio. E ancora in Calabria – continua la Coldiretti – si prepara la cuzzupa, una pagnotta dolce la cui dimensione cresce con l’età del membro familiare, ma anche pitte con niepita che sono dolci a forma di mezzaluna da mangiare sia caldi che freddi.
Sapori diversi da quelli delle proprie tradizioni hanno scelto invece di gustare – sottolinea la Coldiretti – gli oltre 4,1 milioni gli italiani in vacanza in Italia e all’estero nella Pasqua 2014 che fa segnare una ripresa del turismo, con un aumento stimato pari al 5% rispetto allo scorso anno. Tra questi – continua la Coldiretti – sono 2,6 milioni quelli che hanno scelto di restare all’interno dei confini nazionali che prevalgono sul milione e mezzo di italiani che hanno invece preferito mete all’estero. Particolarmente gettonati gli agriturismi dove, secondo Terranostra/Coldiretti, circa duecentocinquantamila italiani trascorreranno a tavola il giorno di Pasqua soprattutto per a capacita di mantenere inalterate nel tempo le tradizioni enogastronomiche.
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata