Milano, 17 apr. (LaPresse/Finanza.com) – Etihad con una mossa a sorpresa si sarebbe sfilata dall’affaire Alitalia. E’ quanto riporta ‘Il Messaggero’ secondo cui ieri sera il vettore di Abu Dhabi, ad un passo dalle nozze con la compagnia tricolore, si sarebbe tirato indietro perché al momento “non ci sarebbero le condizioni tecniche e quelle politiche per far decollare l’alleanza”. Insomma, scrive il quotidiano romano, “i desiderata degli Emiri non sarebbero stati accolti dagli azionisti italiani nè il governo avrebbe offerto garanzie sufficienti. Di qui il dietrofront e la rottura traumatica di un corteggiamento durato mesi”.
In particolare, prosegue ‘Il Messaggero’, “i vertici della compagnia del Golfo non avrebbero ricevuto le garanzie richieste né dal fronte governativo (rotte da Linate, collegamenti con l’Alta velocità per l’hub di Fiumicino, limitazione dei benefici delle low cost) nè sul nodo esuberi (tagli strutturali di almeno 3 mila posti) né, infine, per quanto riguarda l’abbattimento del debiti da parte delle banche. Condizioni ritenute indispensabili per procedere all’ingresso nel capitale di Alitalia con una quota, almeno secondo i piani circolati, del 40-45% per un esborso complessivo di circa 500 milioni”, conclude il giornale.
Non mancano le prime reazioni. Il segretario del Pd lombardo, Alessandro Alfieri, avverte: “Se la notizia fosse confermata, si aprirebbero scenari diversi in cui l’amministrazione regionale avrebbe il dovere di tutelare e rilanciare lo scalo di Malpensa come hub di riferimento all’interno del piano nazionale degli aeroporti. Come Pd ci siamo sempre resi disponibili a collaborare per una grande alleanza territoriale al fine di scongiurare i rischi di un ulteriore declassamento di Malpensa e più in generale degli scali aeroportuali lombardi”.
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