Bruxelles (Belgio), 1 apr. (LaPresse) – La disoccupazione nell’eurozona è rimasta all’11,9% a febbraio, stabile dallo scorso mese di ottobre. Lo rileva Eurostat. Nello stesse mese del 2013 il tasso era stato pari al 12%. L’istituto statistico segnala che l’Italia ha mostrato uno dei maggiori incrementi della disoccupazione su base annua in tutta l’Ue, passando dall’11,8% al 13,0%, facendo meglio solo di Cipro (passata dal 14,7% al 16,7%) ed eguagliando la Grecia (dal 26,3% al 27,5%, anche se gli ultimi dati per Atene disponibili sono quelli di dicembre).
Nell’Ue a 28 Paesi, il tasso di disoccupazione si è attestato al 10,6% a febbraio, in calo dal 10,7% di gennaio e dal 10,9% di febbraio 2013. Eurostat stima che in tutta l’Ue, in febbraio, c’erano 25,920 milioni di uomini e donne in cerca di un’occupazione, di cui 18,950 milioni nell’eurozona. Rispetto a gennaio, il numero dei disoccupati è diminuito di 65 mila nell’Ue a 28 e di 35 mila nella zona euro. Tra i singoli Stati membri i tassi di disoccupazione più bassi sono stati registrati in Austria (4,8%), Germania (5,1%) e Lussemburgo (6,1%), e i più alti in Grecia (27,5% a dicembre) e Spagna (25,6%).
Nel complesso dell’Ue c’erano 5,392 milioni di giovani in cerca di un’occupazione, di cui 3,415 milioni nell’area della moneta unica. Rispetto a febbraio 2013, il numero di disoccupati under 25 è calato di 295 mila unità nell’Ue a 28 e di 194 mila nell’eurozona. Il tasso di disoccupazione è calato rispettivamente al 22,8% dal 23,6% e al 23,5% dal 24,0% rispetto agli anni precedenti. I tassi più bassi a febbraio sono stati rilevati in Germania (7,7%), Austria (9,4%) e Paesi Bassi (11,5%), mentre i più alti risultano quelli di Grecia (58,3% a dicembre), Spagna (53,6%) e Croazia (48,8% nel quarto trimestre del 2013).
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