Milano, 20 feb. (LaPresse/Finanza.com) – Piazza Affari ha chiuso poco mossa azzerando le perdite nella parte finale di seduta in scia all’andamento positivo di Wall Street. Nella prima parte di giornata aveva prevalso il pessimismo legato alle minute della Federal Reserve, che secondo alcuni esperti hanno evidenziato il rischio che il primo rialzo dei tassi potrebbe andare in scena già prima del 2015. A deludere anche l’attività manifatturiera cinese. L’indice Pmi di febbraio ha evidenziato una contrazione a 48,3 punti dai 49,5 punti di gennaio, portandosi così ai minimi degli ultimi sette mesi. Inoltre soffiano forti i venti di guerra in Ucraina dove la tregua ha retto solo poche ore. Sono infatti ripresi gli scontri a Kiev dove il bilancio parla di decine di morti e centinaia di feriti. In questo quadro a Piazza Affari l’indice Ftse Mib ha chiuso con un rialzo dello 0,07% a 20.452 punti.
Deboli i titoli del comparto bancario a iniziare dal Banco Popolare che ha perso lo 0,21% a 1,435 euro in scia al downgrade di Standard & Poor’s. L’agenzia statunitense ha ridotto il rating di lungo periodo a BB- dal precedente BB. Lo stesso taglio è stato effettuato sulle controllate Credito Bergamasco e Banca Aletti. Standard & Poor’s ha invece confermato a B il rating di breve periodo del Banco Popolare. In territorio negativo sono finite anche Mediobanca (-1,17% a 7,185 euro), Ubi Banca (-1,85% a 6,09 euro) e Unicredit (-0,59% a 5,87 euro). Restando nel comparto finanziario Generali ha ceduto lo 0,42% a 16,71 euro con il Cda del Leone che ha mandato al Group Ceo, Mario Greco, “di avviare immediatamente le idonee azioni risarcitorie e di responsabilità in sede giuslavoristica nei confronti sia di Giovanni Perissinotto, sia di Raffaele Agrusti”.Scivolone di Mediaset (-4,95% a 4,084 euro) in scia alle indiscrezioni riportate da Il Fatto Quotidiano secondo cui il Biscione vedrebbe notevolmente ridimensionate le sue aspettative di vittoria nella causa intentata nel 2008 contro Youtube in cui ha chiesto un risarcimento di circa 1 miliardo di euro per i danni causati dalla pubblicazione da parte del provider di spezzoni delle proprie trasmissioni televisive. Male Atlantia (-1,37% a 18 euro) nonostante un report positivo di JP Morgan secondo cui l’azione potrebbe beneficiare della compressione dei differenziali di rendimento nei periferici e di un miglioramento dell’economia italiana. “Aumentiamo le nostre stime sull’Ebitda 2013 e 2014 rispettivamente dell’1,1% e dell’1,3% in scia al ritorno del miglioramento dei margini di Aeroporti di Roma”, hanno scritto gli esperti. Ancora brillante A2A che ieri aveva svettato con un balzo del 2,19% a 0,908 euro mentre oggi ha guadagnato il xxx a euro. I risultati preliminari della multiutility lombarda hanno evidenziato un Ebitda in crescita del 6% a 1,1 miliardi di euro e ricavi in calo del 13% a 5,6 miliardi.
Migliorato l’indebitamento finanziario netto che a fine 2013 si è attestato a 3,9 miliardi di euro. Positiva Tenaris (+0,38% a 16,01 euro) dopo il tonfo di ieri in scia al pronunciamento del Dipartimento del Commercio Usa di imporre dazi solo ad alcuni Paesi sulle importazioni di tubi per l’industria petrolifera nel comparto Oil Country Tubula Goods non includendo la Corea che è il principale paese esportatore del settore. Oggi il titolo ha trovato sponda nel rally di Technip a Parigi.

