Borsa, Milano peggiora per timori su Paesi emergenti, Europa in rosso

Borsa, Milano peggiora per timori su Paesi emergenti, Europa in rosso

Milano, 27 gen. (LaPresse) – Dopo un apertura in rosso di poco più di mezzo punto percentuale, accelera al ribasso la Borsa di Milano, segnando nella tarda mattinata un calo dell’1,29% del Ftse Mib, a 19.108,99 punti, sulla scia dei timori legati al tonfo della valuta Argentina, che venerdì scorso è arrivata a perdere il 25% sul dollaro. A Piazza Affari sono in particolare affanno i bancari, con Mps (-3,56%), Intesa Sanpaolo (-1,5%) e Unicredit (-1,88%). Soffrono le popolari, con Banco Popolare (-12,67%), che ha annunciato venerdì il varo di un aumento di capitale da 1,5 mld di euro, Bper (-8,43%) e Bpm (-5,63%), che ha visto nei giorni scorsi l’uscita dal capitale di Investindustrial di Andrea Bonomi. Tra gli altri titoli, prudente Fiat (-0,2%) in vista del cda sui conti previsto per mercoledì, e giù Mediaset (-2,75%), mentre Telecom Italia sale (+0,57%), anche in virtù della recente cessione di Telecom Argentina che mette al riparo il gruppo dal rischio Paese. L’Argentina e i possibili riflessi delle politiche della Federal Reserve statunitense sui cosiddetti Brics (Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica) pesano sulle Borse europee, che proseguono incerte. Il Ftse 100 di Londra lascia l’1,07% a 6.592,34 punti, il Dax di Francoforte arretra dello 0,25% a 9.368,71 punti e il Cac 40 di Parigi cede lo 0,19% a 4.153,75 punti. A Madrid l’indice Ibex perde lo 0,98% a 9.771,9 punti. Il graduale ritiro del quantitave easing della Fed, che dal 2009 ha riversato sui mercati oltre 4.000 miliardi di dollari, potrebbe causare nei Paesi emergenti lo scoppio di bolle speculative.

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