di Jan Pellissier
Milano, 24 gen. (LaPresse) – Non c’è da spaventarsi per il repentino aumento dello spread che nelle ultime 48 ore è tornato sopra i 225 punti. E non è colpa della politica una volta tanto. Spiega il perché a LaPresse Marco Valli, capo economista Eurozona di Unicredit. “Negli ultimi due giorni abbiamo avuto un’inversione del trend positivo che i mercati finanziari avevano avuto ad inizio anno, che ha coinvolto tutte le asset class, tra ieri e oggi i mercati stanno scendendo, ed il deludente dato cinese sull’attività manifatturiera di ieri è una giustificazione solo parziale, perché ad esempio i dati europei sono meglio del previsto”.
In buona sostanza si tratta di prese di profitto. Ma non solo, questi cali hanno infatti generato anche un qualcos’altro, che spiega il ritorno sopra a 220 punti dello spread: “C’è stato un ritorno temporaneo dell’avversione al rischio, che ha penalizzato le Borse, con il Bund che è sceso diventando un ‘save haven’, un porto sicuro, e contestualmente ha penalizzato i Paesi considerati un po’ più a rischio come l’Italia” spiega Valli.
Quindi cosa succederà adesso? “Non sarei pessimista. Il rendimento dei nostri titoli infatti rimane molto basso in ottica storica” spiega Valli. Siamo infatti al 3,92% che è la somma dei 165 punti base del Bund e dei 227 dello spread. Al calare del Bund (oggi -6 punti base) lo spread con il Btp sale (oggi +9 punti). “Ma il tasso del Btp sul mercato secondario potrebbe salire nel corso del 2014” spiega Valli. Perché? “Con l’avvio da parte della Fed del tapering è probabile che salgano i tassi a lungo termine statunitensi, e questo aggiustamento trascinerà al rialzo i tassi anche degli altri paesi, insomma il movimento non coinvolgerà solo l’Italia” risponde Valli. Ma niente panico, gli analisti di Unicredit, hanno previsto uno spread in calo: “Sul 2014 prevediamo un allentamento del divario Btp-Bund, siamo positivi”.
A salire sarà il tasso Bund insieme a tutti i tassi a lungo termine, ecco perché il BTP decennale tornerà sopra il 4% di rendimento, anche se di poco. Ad inizio 2014 spiega Valli, “il restringimento dello spread Btp-Bund è stato fin troppo veloce. Adesso quel movimento al ribasso è stato annullato, ma sono andamenti temporanei, vediamo il trend dello spread orientato al ribasso”. E si votasse a primavera? “Lo spread salirebbe – conclude Valli – perché avremmo mesi di incertezza, poi potremmo anche recuperare, a seconda dell’esito elettorale,, ma intanto lo spread salirebbe”.
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata