Milano, 21 gen. (LaPresse) – Secondo Standard & Poor Ratings Services un pieno recupero per il settore bancario italiano rimane lontano: “Il settore affronta un viaggio in salita nel 2014”. A preoccupare S&P le difficili condizioni economiche del Paese. Nel dettaglio a preoccupare “lo stock ampio e crescente delle attività in sofferenza; i bassi redditi, che possano alterare ulteriormente la già modesta capitalizzazione; un costo potenzialmente più elevato dei finanziamenti, quando alcune banche ridurranno la loro dipendenza dai finanziamenti della Banca Centrale Europea e dal piano Ltro. I guadagni delle banche dovrebbero comunque attutire l’impatto per la maggior parte degli istituti. Le banche con posizioni patrimoniali deboli, e copertura bassa delle sofferenze attraverso quindi perdita delle riserve, a causa anche di un rapido deterioramento della qualità dell’attivo, potranno richiedere capitale aggiuntivo. S&P stima che il settore bancario italiano possa aver bisogno di ulteriori 32-42 miliardi a fronte di ulteriori sofferenze che si stanno creando, pari all’1,8-2,4% del totale dei crediti verso clientela a fine 2011.
Non ci aspettiamo che finanziamenti e liquidità si deteriorino nel 2014, a meno che potenziali pressioni sul debito sovrano in Italia determino un maggior costo della raccolta, che sarebbe difficile da sostenere a lungo termine. Inoltre la debolezza della corporate governance potrebbe anche ostacolare l’attuazione del rafforzamento del capitale di alcune banche italiane in fase di ristrutturazione. A nostro avviso, il difficile contesto economico e operativo nazionale può essere dannoso per il credito gestito dalle banche italiane. Questo rischio nelle nostre prospettive coinvolge la maggior parte delle 30 banche valutate da S&P.
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata