Milano, 17 gen. (LaPresse) – “Il miglioramento dell’economia si trasmetterebbe con i consueti ritardi alle condizioni del mercato del lavoro: l’occupazione potrebbe tornare a espandersi solo nel 2015”. E’ quanto si legge nel bollettino di gennaio della Banca d’Italia, che specifica: “Quest’anno si registrerà una moderata ripresa dell’attività economica, che accelererà, sia pur in misura contenuta, l’anno prossimo: dopo essersi ridotto dell’1,8 per cento nel 2013, il PIL crescerebbe dello 0,7 quest’anno e dell’1,0 per cento nel 2015”.
“Nell’area dell’euro – spiegano ancora dalla Banca d’Italia – una modesta ripresa si è avviata, ma resta fragile. La debolezza dell’attività economica si riflette in una dinamica molto moderata dei prezzi al consumo, che si traduce in tassi di interesse più elevati in termini reali e in una più lenta riduzione dell’indebitamento privato e pubblico”. Alla luce del permanere dell’inflazione al di sotto del livello coerente con la definizione di stabilità dei prezzi, della dinamica contenuta di moneta e credito e della debolezza dell’attività economica, il Consiglio direttivo della BCE ha ridotto i tassi ufficiali in novembre e ha ribadito con fermezza che rimarranno su livelli pari o inferiori a quelli attuali per un periodo di tempo prolungato, ricorda via Nazionale citando il bollettino mensile di Francoforte diffuso ieri. Il Consiglio ha inoltre ribadito che utilizzerà se necessario tutti gli strumenti a sua disposizione per mantenere un orientamento accomodante della politica monetaria.
“Le condizioni sui mercati finanziari europei e italiani – si legge nel bollettino – sono ulteriormente migliorate; vi hanno contribuito le prospettive di ripresa, la politica monetaria accomodante, i progressi nella governance dell’area dell’euro e la stabilizzazione del quadro interno in Italia”. I tassi di interesse a lungo termine sui titoli di Stato italiani sono diminuiti, aggiunge via Nazionale. “Il differenziale rispetto al rendimento del Bund decennale è sceso a circa 200 punti base. È tornato l’interesse dei non residenti per le attività finanziarie italiane” aggiunge il bollettino.
“Le condizioni del credito – conclude Banca d’Italia – rimarranno ancora tese. Il rapporto tra investimenti e PIL si manterrà al di sotto della media storica. Resteranno deboli i consumi”.
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