Milano, 8 gen. (LaPresse/Finanza.com) – Piazza Affari ha chiuso in moderato ribasso in scia all’andamento debole di Wall Street con l’attesa degli investitori rivolta alla pubblicazione questa sera dei verbali dell’ultima riunione della Federal Reserve. Riunione nella quale la Banca centrale Usa decise di ridurre a 75 miliardi di dollari il suo piano mensile di acquisto asset. Nel pomeriggio è arrivata un’altra conferma della ripresa Usa: il sondaggio ADP di dicembre ha mostrato che negli Stati Uniti sono stati creati 238 mila nuovi posti di lavoro nel settore privato, in rialzo dai 215 mila del mese precedente e meglio delle attese che indicavano 200 mila nuovi posti. Nell’Eurozona l’attenzione è incentrata sulla riunione di domani della Bce che non dovrebbe lasciare invariati i tassi. Le preoccupazioni maggiori sono incentrate sull’euro forte e sul calo dell’inflazione (0,8% a dicembre). In questo quadro a Piazza Affari l’indice Ftse Mib ha ceduto lo 0,17% a 19.436 punti.
Gli acquisti continuano a premiare i titoli delle banche: Banco Popolare ha guadagnato l’1,31% a 1,55 euro, Montepaschi lo 0,59% a 0,186 euro, Popolare dell’Emilia Romagna l’1,96% a 7,54 euro, Intesa SanPaolo il 2,17% a 1,929 euro, Unicredit l’1,98% a 5,925 euro, Ubi Banca lo 0,49% a 5,10 euro. In controtendenza la Popolare di Milano (-2,47% a 0,489 euro) che ieri aveva mostrato un balzo dell’8%. Restando nel comparto finanziario Generali ha guadagnato lo 0,69% a 17,40 euro dopo le indiscrezioni apparse questa mattina su Il Sole 24 Ore secondo cui Bi-Invest di Andrea Bonomi sarebbe vicina ad acquistare la maggioranza di Thalia, alternative asset management company di Lugano di proprietà di Banca della Svizzera Italiana (Bsi), a sua volta controllata da Generali. Le trattative, a detta del quotidiano di Confindustria, sarebbero in fase molto avanzata e riguarderebbero l’acquisto di una maggioranza qualificata, con una valutazione di Thalia intorno al centinaio di milioni di euro. Ancora positiva Mediaset dopo un 2013 da record archiviato con un balzo di oltre 120 punti percentuali. Ieri il titolo del gruppo di Cologno Monzese ha guadagnato oltre il 5,50%, mentre oggi ha mostrato un progresso dello 0,55% a 3,66 euro. A sostenere il titolo negli ultimi mesi è stata l’attesa di un miglioramento della raccolta pubblicitaria nel corso del 2014 e le aspettative di aggregazioni nel business della pay-tv. Di contro le vendite hanno colpito Salvatore Ferragamo che ha perso il 5,80% a 26 euro, mentre Fiat ha ceduto l’1,57% a 6,58 euro dopo che Moody’s ha posto sotto osservazione per un possibile downgrade il giudizio Ba3 del Lingotto dopo l’accordo con il fondo Veba per la salita al 100% della controllata Usa Chrysler.
Snam (-0,30% a 3,978 euro) è finita sotto i riflettori con gli analisti di Credit Suisse che sono rimasti positivi sulle prospettive del titolo confermando il giudizio outperform e alzando il target price a 4,20 euro dal precedente 4,10 euro. “Confermiamo il nostro giudizio positivo per tre ragioni: nel 2014 l’azione può beneficiare di una maggiore chiarezza in ambito regolatorio che rappresenta circa l’85% del suo Ebitda; grazie ad una RAB più elevata e ad una tassazione più bassa ci aspettiamo nel 2014 una crescita degli utili pari a circa il 10%; vediamo catalyst significativi con la presentazione del nuovo piano industriale e la possibile acquisizione del gasdotto TAG”, hanno scritto gli esperti della banca svizzera nella nota odierna.
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata