Parigi (Francia), 17 dic. (LaPresse) – La pressione fiscale in Italia è scesa dal 42,0% sul Pil del 2000 al 40,6% del 2005, per poi risalire dal 43,2% del 2007 al 44,4% del 2012. E’ quanto emerge dal rapporto sulla tassazione diffuso dall’Ocse, che precisa che con una pressione delle tasse del 43,0% sul Pil nel 2011 l’Italia è stata di ben 9 punti percentuali sopra la media dell’area, pari al 34,1%. L’organizzazione internazionale con sede a Parigi aggiunge che i ricavi da imposte su reddito e aziendali sono stati pari al 13,9% del Pil nel 2000 e nel 2011, per poi salire al 14,6% nel 2012. I contributi previdenziali sono passati dal 12,0% del Pil nel 2000 al 13,4% nel 2011, ben al di sopra della media Ocse del 9,1%. L’imposizione fiscale su beni e servizi è rimasta stabile all’11-12% del Pil nel periodo e all’11,2% nel 2011, leggermente al di sopra della media dell’area pari all’11,0%. Il gettito fiscale da tasse sulla proprietà era stato del 2,2% del Pil nel 2011, rispetto alla media Ocse dell’1,8%.

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