Milano, 7 nov. (LaPresse/Finanza.com) – Piazza Affari ha chiuso in deciso ribasso una seduta estremamente volatile caratterizzata dal taglio del tassi al minimo storico dello 0,25% da parte della Bce. Mario Draghi ha dichiarato che i tassi rimarranno a questo livello o più bassi per lungo tempo, prevedendo un prolungato periodo di bassa inflazione. L’Eurotower ha inoltre annunciato che varerà operazioni LTRO per le banche a tre mesi fino al secondo trimestre del 2015. Piazza Affari aveva accelerato al rialzo subito dopo il taglio del Bce ripiegando poi velocemente con le vendite che hanno colpito soprattutto il comparto finanziario e Telecom Italia. Negli Stati Uniti il Pil del terzo trimestre (prima lettura) ha mostrato una crescita del 2,8% battendo le attese che indicavano un rialzo del 2%. A Wall Street da segnalare il debutto col botto di Twitter che è partita con un balzo di oltre 70 punti percentuali. In questo quadro a Piazza Affari l’indice Ftse Mib ha ceduto il 2,07% a 18.863 punti.

Telecom Italia ha mostrato un tonfo del 4,26% a 0,72 euro a poche ore dalla presentazione del piano industriale e dei conti del terzo trimestre del 2013. Le vendite hanno colpito i titoli del comparto bancario: Popolare di Milano ha ceduto il 4,99% a 0,462 euro, Montepaschi il 3,49% a 0,221 euro, Mediobanca il 2,80% a euro, Unicredit il 3,34% a 5,35 euro, Intesa SanPaolo il 2,84% a 1,744 euro, Banco Popolare il 3,01% a 1,354 euro. Male Tenaris (-2,83% a 17,17 euro) che ha archiviato il terzo trimestre del 2013 con un utile netto di 314 milioni di dollari, in calo del 28% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. I ricavi del gruppo si sono attestati a 2,4 miliardi di dollari rispetto ai 2,6 miliardi del terzo trimestre del 2013, mentre l’Ebitda è sceso a 622 milioni da 679 milioni. Secondo le previsioni di Tenaris nel quarto trimestre e nei primi tre mesi del 2014 le vendite di tubi dovrebbero mostrare un incremento in Medio Oriente e Africa. Generali ha lasciato sul parterre il 2,66% a 16,81 euro nonostante i primi nove mesi dell’anno hanno visto una crescita del 40,4% dell’utile netto a 1,6 miliardi di euro, sostenuto da una solida raccolta e dalla performance operativa, spinta in particolare dallo sviluppo impresso nel segmento danni. Il risultato operativo complessivo ha raggiunto i 3,36 miliardi, in crescita del 6,2% dai 3,29 miliardi di dodici mesi fa.

Pirelli (+2,78% a 11,10 euro) ancora ben comprata all’indomani della presentazione del piano industriale 2013-2017 che prevede investimenti fino a 1,6 miliardi di euro nell’arco di quattro anni. Il piano prevede poi ricavi in crescita a 7,5 miliardi di euro nel 2017 dai 6,6 miliardi del 2014, una generazione di cassa lorda pari a 3 miliardi di euro, oltre alla cessione di asset finanziari per 150 milioni.

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