(Finanza.com)

l’aumento dell’Iva dal 21 al 22%, scattato a inizio mese, non ha avuto per il momento il temuto effetto di  surriscaldare l’inflazione. A ottobre, complice soprattutto il dietrofront dei prezzi dei beni energetici, l’inflazione risulta dello 0,7% annuo, ossia il livello tendenziale più basso dal novembre 2009.

L’inflazione core rimane ferma a +1,2%
A ottobre, secondo le stime preliminari Istat, l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività, al lordo dei tabacchi, registra una diminuzione congiunturale dello 0,3% e un aumento dello 0,7% su base annua, in rallentamento rispetto alla dinamica rilevata a settembre (+0,9%). Si tratta del livello tendenziale più basso dal novembre 2009. Rallentamento dell’inflazione in gran parte imputabile alle componenti più volatili, come i beni energetici e gli alimentari freschi, al netto dei quali la crescita tendenziale dell’indice dei prezzi al consumo (inflazione di fondo) resta stazionaria all’1,2%. L’inflazione acquisita per il 2013 scende all’1,2% dall’1,3% di settembre.

I più significativi rallentamenti tendenziali si rilevano per Beni energetici, Alimentari non lavorati, Servizi relativi alle comunicazioni. Per questi tre comparti i prezzi hanno registrato diminuzioni congiunturali rispettivamente pari a -1,3%, -0,8% e -4,4%. Al netto dei soli beni energetici, il tasso di crescita tendenziale dell’indice dei prezzi al consumo si porta all’1,1% dall’1,3% del mese precedente.

Frena anche il carrello della spesa
I prezzi dei prodotti ad alta frequenza di acquisto, il cosiddetto carrello della spesa, ha registrato questo mese una diminuzione dello 0,3% su base mensile con rialzo tendenziale che si attesta allo 0,7%, in rallentamento di tre decimi di punto rispetto a settembre.
 

Giù anche le pressioni inflattive nell’eurozona, euro in calo sul forex
Sono arrivato oggi anche i dati relativi all’intera eurozona. Il tasso di inflazione annuale della zona euro si è attestato allo 0,7% a ottobre, in deciso ribasso rispetto al mese di settembre, quando era dell’1,1%. Gli analisti si aspettavano una inflazione ferma all’1,1%. La stima preliminare pubblicata dall’Eurostat, vede pertanto l’inflazione attestarsi ai minimi dal 2011 allontanandosi ulteriormente dal target del 2% indicato dalla Bce.
la reazione sul mercato è stato un deprezzamento dell’euro sceso a 1,366 sull’aumentare delle pressioni per una politica monetaria più espansiva da parte dell’Eurotower.

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