(Finanza.com) I dati provvisori sull’inflazione italiana a ottobre mostrano un calo delle pressioni sui prezzi, con variazione annua scesa allo 0,7%, il livello più basso dal novembre 2009, nonostante il rialzo dell’aliquota Iva dal 21% al 22% scattato il 1 ottobre. Il Codacons mette in guardia sul fatto che l’aumento Iva è destinato a dispiegare la maggior parte dei suoi effetti nei prossimi mesi. Moltissimi negozianti e la gran parte dei gruppi della grande distribuzione organizzata, rimarca l’associazione dei consumatori, per il momento ha assorbito l’aumento, ritardando l’applicazione della nuova aliquota. I prezzi, insomma, resteranno congelati con tutta probabilità per tutto il 2013, considerato il crollo dei consumi in atto. “Ma, prima o poi, la nuova aliquota sarà traslata sui consumatori finali”, continua la nota stampa del Codacons che sottolinea inoltre come a ottobre si stiano sentendo comunque i primi effetti dell’aumento Iva con l’inflazione europea che ha decelerato di 4 decimi di punto percentuale rispetto alla variazione tendenziale registrata a settembre principalmente grazie al calo dei prezzi energetici, contro i 2 decimi italiani.
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