Roma, 30 ott. (LaPresse) – “Le banche italiane risentono di una crisi finanziaria e macroeconomica di cui non sono responsabili. Soffrono però anche di ritardi e negligenze nell’adeguare operatività, efficienza, qualità dei servizi offerti e assetti organizzativi all’evoluzione dei mercati. Devono continuare a fare la loro parte, con una coraggiosa azione di rinnovamento”. Lo ha detto il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, in occasione della 89esima giornata mondiale del risparmio, aggiungendo che “sui costi delle banche “sono stati compiuti progressi, ma occorre coinvolgere e responsabilizzare tutte le parti in un’azione non dissimile da quella che nella seconda metà degli anni Novanta permise di ridurre il divario rispetto ai principali sistemi bancari esteri. Di questo sforzo non potrà non essere parte qualificante una revisione, anch’essa decisa, delle remunerazioni dell’alta dirigenza”.

“Le banche italiane – ha spiegato ancora Visco – hanno retto alla crisi finanziaria mondiale, a una doppia recessione, alle tensioni sui debiti sovrani. Il rafforzamento patrimoniale conseguito nel corso degli ultimi, difficili anni è stato rilevante; a differenza che in altri Paesi è stato realizzato pressoché per interno senza ricorrere a fondi pubblici”. “Per il complesso del sistema, tra la fine del 2007 e il giugno di quest’anno – ha sottolineato Visco – il patrimonio di maggiore qualità (core tier 1) è aumentato di 39 miliardi, a quasi 180. Il coefficiente di solvibilità (core tier 1 ratio) è quindi cresciuto dal 7,1 al 10,9 per cento; per i cinque maggiori gruppi ha raggiunto l’11,2 per cento, un valore in linea con quello osservato in media per le principali banche europee”.

“Va evitato – ha detto infine – il passaggio dai vertici delle Fondazioni a quelli delle banche. Le Fondazioni avrebbero dovuto diversificare i propri portafogli per ridurre la dipendenza dai risultati della banca di riferimento. Alcune non lo hanno fatto: dovranno adeguarsi tenendo conto delle condizioni di mercato”. “Tutte – ha proseguito – devono evitare di interferire negli assetti societari e nelle scelte imprenditoriali degli intermediari, di ostacolare il necessario ricambio degli organi aziendali, di orientare la scelta degli amministratori in base a criteri diversi da professionalità e competenza”.

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