Fmi: Banche italiane hanno tenuto, ma rischiano 125 mld di perdite

Fmi: Banche italiane hanno tenuto, ma rischiano 125 mld di perdite

Washington (Usa), 9 ott. (LaPresse) – Sul sistema finanziario italiano “rimangono rischi chiave” dalle “debolezze che permangono nell’economia reale” e dal “legame” con il debito sovrano. Lo afferma il Fmi nel suo Global Financial Stability Report. Anche se, prosegue il rapporto, “il settore finanziario italiano ha mostrato capacità di recupero di fronte a una recessione grave e prolungata”. Per il Fondo il Paese “dovrebbe mettere in atto un’azione mirata al settore finanziario per puntellare le difese delle banche”. Per il Fmi gli istituti finanziari italiani devono “incrementare la provvista, migliorare efficenza e redditività, sviluppare un mercato delle attività deteriorate e rafforzare il capitale”. Gli economisti del Fondo precisano che “alcuni di questi passi sono già stati avviati dalla Banca d’Italia”. Le economie “sotto stress” di Italia, Portogallo e Spagna continuano ad essere afflitte da pesanti carichi di debiti societari. Secondo i calcoli del Fmi, le perdite lorde per le banche italiane derivate dall’esposizione con il debito delle aziende potrebbero arrivare a 125 miliardi di euro, a fronte dei 53 miliardi attualmente accantonati. In Spagna la stima è di 104 miliardi di perdite, in linea tuttavia con quanto accantonato, mentre in Portogallo cala a 20 miliardi. Nell’eurozona un “eccesso di debito” societario “persistente” può “influenzare il sistema bancario con maggiori perdite sui prestiti alle imprese”, afferma il direttore del dipartimento sul Mercato dei capitali del Fmi, José Vinals, presentando il Global Financial Stability Report.

Il rapporto torna poi sulla situazione di stallo negli Stati Uniti sul tetto del debito. Un default Usa “potrebbe seriamente danneggiare l’economia globale e il sistema finanziario”, spiega l’analisi, secondo cui “il danno” per l’economia Usa da uno shutdown “breve” è “limitato”, ma “un blocco più lungo potrebbe essere molto dannoso”. Per Vinals, inoltre, l’uscita dalle politiche di stimolo e accomodanti della Federal Reserve “sarà senza precedenti e complessa” e rischia di “far schizzare i tassi a lungo termine”.

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