Roma, 13 set. (LaPresse) – Il ministro dello Sviluppo, Flavio Zanonato, secondo quanto si apprende, incontrerà lunedì prossimo il presidente dell’Ilva, Bruno Ferrante, alla luce della decisione assunta ieri dalla famiglia Riva di chiudere sette stabilimenti della Riva Acciaio in seguito al sequestro cautelativo dei giudici dello stabilimento Ilva di Taranto. Oggi il ministro ha incontrato i vertici dei sindacati metalmeccanici.
“La nostra prima preoccupazione sono i lavoratori”, ha detto Zanonato in un’intervista a ‘la Repubblica’, commentando la decisione dei Riva di mettere in libertà circa 1500 dipendenti dopo il sequestro conservativo di 918 milioni di euro eseguito ieri dalla guardia di finanza di Taranto. Il gruppo Riva ha confermato ieri lo stop a tutti gli stabilimenti e si è detto “costretto a cessare tutte le attività” in Italia, anche quelle esterne al perimetro dell’Ilva.
Il ministro Zanonato poi pronostica un “effetto a catena, con altre aziende che possono entrare in difficoltà”. E sui dipendenti licenziati: “Mi pare normalissimo che i lavoratori si mobilitino contro una decisione del genere. E’ importante però che sappiano che il governo è impegnato a salvaguardare la loro occupazione e il mantenimento dell’industria dell’acciaio in Italia”. Infine, a proposito dell’ipotesi di commissariamento di tutto il gruppo Riva, il ministro dello Sviluppo economico non esclude la possibilità. “Non sarei sincero – ammette – se le dicessi che non ci ho pensato. E’ un’ipotesi, ma non so se sia una strada percorribile”.
Alla domanda se l’azione dei Riva acciaio è sproporzionata rispetto al sequestro fatto sull’Ilva dalla magistratura, Zanonato intervistato a Radio 24 ha affermato: “Sto cercando di farmi una idea e di capire se potrebbero continuare a funzionare le acciaierie anche di fronte al sequestro senza chiudere le attività produttive. Un conto è se il sequestro avviene su un bene in attività, altra questione è se il sequestro è su conti correnti con cui funziona l’acciaieria e vengono pagati i lavoratori. Questo è ciò che coi tecnici sto cercando di capire, cioè se le acciaierie oggetto di sequestro anche con il sequestro dei conti correnti possono funzionare”. “Se sì- ha aggiunto Zanonato – faremo pressione sulle acciaierie perché possano funzionare con il sequestro, che non si discute. Se invece non possono funzionare col sequestro dobbiamo capire come poter rimettere le acciaierie in condizione di funzionare”.
Il commissariamento di Riva Acciaio “è una delle diverse ipotesi che ho valutato ma mi sembra impossibile con la legge sull’Ilva perché queste acciaierie non hanno una situazione di disastro ambientale”, ha aggiunto il titolare del dicastero dello Sviluppo economico.
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